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Focus 2R: i monopattini elettrici cambiano la città

Focus 2R: i monopattini elettrici cambiano la città

| il 22, gen 2020

Il Focus 2R di Ancma Confindustria e Legambiente scatta una fotografia dettagliata ed esaustiva delle politiche attive promosse dalle amministrazioni locali nei confronti di biciclette e motocicli. Il protagonista indiretto del report presentato il 20 gennaio è stato sicuramente il monopattino elettrico.

Da un lato, il monopattino un tassello importante nel contrasto all’inquinamento ambientale delle grandi città, non solo in Italia. D’altra parte, sta cambiando in modo velocissimo le abitudini della mobilità urbana. Tant’è che la recente equiparazione di questo mezzo alle biciclette ha di fatto spazzato via la fase di sperimentazione che era iniziata non senza qualche difficoltà in molte città italiane. Basti pensare che a Milano si stima siano stati rottamati almeno 600 segnali stradali che dovevano delimitare le aree per la sperimentazione. C’è inoltre un tema di mercato su cui Ancma sta riflettendo e cioè una possibile sovrapposizione di mercato dovuta proprio all’equiparazione di monopattini e biciclette.

Accanto al tema ambientale, e alle politiche che le amministrazioni locali stanno portando avanti per arginare gli effetti dell’inquinamento anche da riscaldamento domestico, che vanno dal blocco dei motori diesel all’incentivo all’utilizzo dei monopattini o la scelta del consumatore di dotarsi di una bici elettrica, scelte viste con favore dall’Anci, c’è appunto il tema delle regole di circolazione. Lo sharing che più si è diffuso prevede infatti la modalità free floating, che non prevede spazi fissi dove parcheggiare il monopattino e che non ha riscontro nello sharing delle biciclette. Resta poi da analizzare la questione della sicurezza stradale che in questo report 2R non ha trovato grande spazio. Ma è chiaro che se il monopattino viene considerato come una bici può circolare anche su strade inizialmente non previste dal decreto ministeriale del 2019.

I dati principali del report dicono che è in costante aumento la percentuale di comuni che mettono a disposizione una rete di punti di ricarica dedicati alle due ruote: erano il 42% nel 2015, mentre oggi sono il 59% del totale. Cresce del 4% in Italia la disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone 30 e, addirittura, del 13% rispetto al 2015. In aumento dal 20% al 24% il numero dei comuni che consentono l’accesso delle biciclette nelle corsie riservate ai mezzi pubblici; più bassa la percentuale per quel che riguarda gli scooter (18%), ma è considerevole l’incremento rispetto al 2015 quando i valori si fermavano all’8%. Più della metà dei comuni oggetto di indagine (55%) autorizza il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (nel 2015 erano solo un amministrazione su tre). Purtroppo, però, cresce su queste voci il divario tra Nord dove le città danno segnali di cambiamento e il Sud dove la mobilità ecosostenibile e le politiche a favore fatica a imporsi su schemi più tradizionali.
(Cesare Galbiati)

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