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Il futuro passa per la sussidiarietà orizzontale

Il futuro passa per la sussidiarietà orizzontale

| il 23, giu 2014

“O si cambia o si muore” è il messaggio emerso dall’incontro con il Ministro Lupi, un appuntamento che ha ribadito la necessità che ognuno faccia la propria parte.

“Da vent’anni ormai Unasca ribadisce cose chiare e semplici: archivio unico, semplificazione dei documenti, destinazione di alcune funzioni al pubblico ed al privato – ha ricordato il Segretario Nazionale Studi Ottorino Pignoloni – e come ha ribadito il Ministro occorre coraggio, coinvolgere tutti e forza di credere nel cambiamento: ognuno faccia la sua parte”.

La crisi in atto di certo non favorisce il settore dell’auto, un settore in cui, come ha sottolineato Pignoloni “La tassazione è diventata micidiale, generando illegalità, evasione, danni all’erario, ai commerciali, agli operatori pubblici e al nostro mondo, una crisi legata all’insolvenza crescente di concessionarie e autotrasportatori e generata dalle banche che non permettono di operare come si dovrebbe”.

La tassazione è diventata micidiale, generando illegalità, evasione, danni all’erario, ai commerciali, agli operatori pubblici e al nostro mondo

In Italia esiste lo sportello telematico, esempio di sussidiarietà orizzontale, in cui si è riusciti a far interagire la pubblica amministrazione con soggetti privati per semplificare la vita ai cittadini. “Con questo sistema è possibile avere archivi aggiornati, documenti consegnati, imposte e tributi incassati, tutto in tempo reale – ha ricordato Pignoloni – il nostro Ministero in Europa è forse l’unico a fornire i dati dell’immatricolato il primo giorno del mese, quando nel resto d’Europa si deve aspettare la metà del mese per gli stessi dati”.

Tutto ciò fa capire quindi l’importanza degli operatori privati in questo ambito, un’importanza che però non deve essere allargata alla gestione dell’Archivio Unico. “È chiaro che un archivio così strategico per l’Italia, che garantisce notizie di veicoli, conducenti e autotrasporto è un sistema che deve essere gestito dallo Stato, o comunque da un ente pubblico – ha sottolineato Pignoloni –  sicuramente non potrà essere gestito da un soggetto ibrido che svolge attività privata insieme a quella pubblica. E questo non lo diciamo solo noi di Unasca, ma lo ha detto anche la Commissione tecnica del Ministero di Economia e Finanza già nel 2008”.

Hanno detto:

“Le parole del Ministro confermano la volontà di percorrere la strada del risparmio, evitando duplicazioni che oggi non sono più coerenti con il nostro sistema. L’archivio unico che noi immaginiamo dovrà essere completo sia quantitativamente che qualitativamente. Siamo depositari di una massa di dati enorme che, però, richiede un’integrazione del personale che oggi manca assolutamente. Siamo quasi al collasso, è doverosa una strategia che sia capace di mettere in relazione la macchina amministrativa con la quantità e la qualità dei servizi e delle funzioni che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, vuole erogare”.

Paolo Nucera , direttore della Motorizzazione di Milano

“La riforma è assolutamente doverosa, oggi più che mai tutti siamo chiamati ad una ristrutturazione dei costi, non dobbiamo parlare di scure, ma di semplificazione di un percorso da cui deriveranno molti vantaggi economici. E’ una modifica radicale alla mappa della burocrazia italiana: l’unico vero elemento per dare a tutti gli operatori economici pari opportunità”.

Cataldo Parente, Direttore Ufficio della Motorizzazione di Lecco

“L’incontro di oggi ha mostrato segnali incoraggianti che vanno colti al volo. Credo che se non si ridurrà la pressione fiscale che spinge la spesa complessiva annua per l’auto gli sforzi i sacrifici finora compiuti da parte della Motorizzazione e di tutto il comparto saranno vani: la defiscalizzazione, anche parziale, dei costi della patente, come ha chiesto oggi Unasca, può rappresentare il primo passo per rafforzare la fiducia degli italiani verso il Governo. Defiscalizzare è in questo momento l’unico antidoto per curare la depressione dei consumi che ha investito un settore che è la cartina di tornasole dell’andamento generale dell’economia del nostro Paese. Il nostro settore, già schiacciato da un’insostenibile pressione fiscale, come è stato detto più volte oggi, necessita di chirezza di intenti e anche il passo verso la riforma su un unico archivio, come testimoniano le parole dette da Lupi, non ci lasciano praticamente dubbi sul futuro che verrà”.

Roberto Garrisi. Direttore Generale del DGT Nord Ovest

Di Mattea Guantieri

Pubblicato sul numero 06/2014 del magazine Il Tergicristallo

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