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giovedì 25, aprile 2024

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L’anno che verrà… è già arrivato.

L’anno che verrà… è già arrivato.

| il 25, gen 2016

È consuetudine a inizio anno tracciare un bilancio di quello trascorso e fare buoni propositi e progetti per quello che sta arrivando.

Il 2015 per il settore autoscuole è stato un anno di consolidamento e di assestamento dopo le grandi novità introdotte nel 2013 dalla Direttiva Comunitaria che ha modificato gli esami di guida e introdotto nuove categorie di patenti. Nel 2014 vi è stata la novità dei rinnovi patente online e nel 2015 l’adeguamento del parco veicolare delle autoscuole. Inoltre sono stati introdotti gli esami informatizzati per le patenti superiori.

Nel contempo il Parlamento sta discutendo di ulteriori modifiche normative, la prima quella relativa al cosiddetto “Omicidio Stradale” e poi la Legge Delega di Modifica del Codice della Strada, senza dimenticare la Riforma della Nautica da Diporto. Vi sono poi altre norme che di riflesso influiscono sulla attività delle autoscuole: la riforma della Pubblica Amministrazione, la riforma delle Province, le norme sulla libera concorrenza e altre ancora.

Nonostante sia stato un anno relativamente tranquillo, l’associazione è stata chiamata a un lavoro continuo su vari fronti, cercando in tutte le sedi di affermare il ruolo sociale e formativo delle autoscuole, di migliorare l’immagine della categoria e di fornire nuove occasioni di lavoro.

Le prospettive per il 2016 sono quelle di continuare il lavoro intrapreso in questi anni, come ribadito anche dal Consiglio Nazionale di fine novembre, nel quale è stata rinnovata la fiducia alla Segreteria nazionale uscente, proprio per portare a compimento il lavoro intrapreso. In particolare sarà un anno nel quale occorre ribadire a gran voce che la sicurezza stradale, la mobilità sostenibile, la convivenza sulle strade iniziano con la formazione in famiglia, continuano nella scuola e hanno un momento fondamentale in autoscuola nel momento dell’abilitazione alla guida.

Noi lavoriamo da tempo per migliorare la qualità della formazione e dei formatori, chiediamo che lo Stato faccia la propria parte per garantire agli operatori professionali di poter svolgere il proprio lavoro stroncando fenomeni di corruzione e di abusivismo (spesso associati) e di investire in qualità e quantità degli esaminatori.

In quantità, perché gli esaminatori sono pochi, non vengono effettuate assunzioni da decenni e di conseguenza non vi è un adeguato turn over. In qualità, perché da molto tempo non si investe in un aggiornamento professionale degli stessi, cosa del resto prevista anche dalle Direttive Comunitarie.

Su questi temi stiamo lavorando da mesi, quindi il 2016… è già iniziato.

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