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Rc auto con scatola nera, dibattito sulla privacy

Rc auto con scatola nera, dibattito sulla privacy

| il 20, feb 2017

La discussione tra Aneis e Ania, tra la richiesta di tutela nei confronti degli automobilisti e la promessa dell’inaccessibilità dei dati criptati trascritti sulle scatole nere.

Nella giornata di lunedì l’Aneis, Associazione nazionale esperti di infortunistica stradale, tramite una nota ha espresso con decisione i propri dubbi sull’utilizzo delle scatole nere nelle auto, ponendo l’accento sulla questione privacy: “I dati tracciati dalle black box possono essere divulgati senza il consenso del proprietario – ammonisce l’associazione -, è quindi evidente l’invasione della privacy che gli automobilisti possono subire”.

Sono già 4,5 i milioni di italiani che sui propri mezzi hanno deciso di installare le scatole nere, apparecchi che per documentare al meglio la dinamica di eventuali incidenti sono dotati di un geolocalizzatore in grado di registrare il tragitto compiuto dal veicolo. Questa registrazione, per qualcuno, si configura però come una potenziale invasione della privacy.

Pronta la risposta dell’Ania, Associazione nazionale delle imprese assicuratrici, che puntualizza: “La privacy è garantita dal modulo di tutela che viene firmato all’atto della sottoscrizione. Inoltre le informazioni registrate su questi dispositivi sono criptate. L’ulteriore vantaggio per gli automobilisti è il prezzo di tali polizze: a livello economico sono più convenienti delle classiche Rc auto”.

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