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Sicurezza stradale, la guida di Anci e Mit per gli operatori del settore

Sicurezza stradale, la guida di Anci e Mit per gli operatori del settore

| il 16, lug 2015

La guida “Indicazioni per la gestione della sicurezza stradale urbana”, presentata a Roma il 14 luglio, orienta la riflessione sulla sicurezza stradale, nell’ottica di stimolare la sensibilità dei cittadini.

Uno strumento utile a tutti gli operatori locali e amministratori comunali che si occupano di sicurezza stradale: è questo l’obiettivo della nuova guida “Indicazioni per la gestione della sicurezza stradale urbana” realizzata dall’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, con il contributo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presentata a Roma il 14 luglio.
Volendo sottolineare l’importanza di ricondurre tutte le iniziative legate alla sicurezza urbana sotto un’unica regia, il direttore generale della Direzione generale per la sicurezza stradale del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti Sergio Dondolini, come riporta Trasporti-Italia.com, ha precisato che “la Guida rappresenta il coronamento di un lavoro sinergico che va in questa direzione di messa a sistema che comprende necessariamente anche l’impegno verso lo sviluppo della cultura della sicurezza”. Ecco dunque perché i contenuti della guida sono stati organizzati anche a partire dagli obiettivi che l’Europa si è data per il 2020 – migliorare l’educazione stradale e la preparazione degli utenti della strada, rafforzare l’applicazione della normativa stradale, migliorare la sicurezza delle infrastrutture stradali e promuovere l’uso delle moderne tecnologie.
“Le aree urbane rappresentano una quota ‘importante’ della mortalità sulle strade. La maggior parte dei dati relativi all’incidentalità ci dicono che avvengono per spostamenti legati alla quotidianità casa scuola, casa lavoro. In tal senso, dobbiamo superare le logiche passate di interventi spot per accogliere una metodologia di sistema indispensabile per ridurre il tasso di incidentalità anche rispetto agli obiettivi dettati dall’Ue”, ha detto Sergio Dondolini.
L’introduzione della patente a punti, l’inasprimento delle sanzioni per la guida sotto l’effetto di alcool o droghe, i controlli, la riduzione della velocità nelle strade urbane, sono tutti aspetti che hanno contribuito a ridurre fortemente il numero degli incidenti. “Ma ancora molto vi è da fare. È necessario innanzitutto stimolare la sensibilità dei cittadini”, ha commentato in occasione del convegno il senatore Vincenzo Gibiino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Lavori Pubblici e Trasporti e relatore al ddl di riforma del Codice della Strada.
“Il lavoro di studio eseguito dall’Anci si rivela prezioso poiché fornisce utili suggerimenti d’intervento al legislatore: la sicurezza è un problema italiano, i sinistri non hanno infatti caratteristiche territoriali – ha continuato il senatore –. I dati elaborati dall’Associazione Nazionale dei Comuni rivelano inoltre che a essere altrettanto insicure sono le città, non solo le strade extraurbane e le autostrade. La commissione Trasporti del Senato ha a cuore tale tema, è infatti per questo che entro la pausa estiva dei lavori parlamentari udirà ben 47 enti. Ridurre del 50% il numero di incidenti e di vittime è un obiettivo possibile e dovuto”.

La maggior parte dei dati relativi all’incidentalità ci dicono che avvengono per spostamenti legati alla quotidianità casa scuola, casa lavoro. In tal senso, dobbiamo superare le logiche passate di interventi spot per accogliere una metodologia di sistema indispensabile per ridurre il tasso di incidentalità anche rispetto agli obiettivi dettati dall’Ue

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