Minorenni segnalati per droga: la patente slitta di 5 anni
ilTergicristallo.it | il 09, Apr 2015
La legge scatta nel momento in cui il candidato chiede di poter avere la patente. La sua richiesta gira fra ministero dei trasporti, motorizzazione, Prefettura e questura. E se nel passato emerge l’uso di droga, il candidato dovrà attendere cinque anni, prima di riformulare la sua domanda
Una nuova legge retroattiva tende a colpire esclusivamente chi da minorenne si è avvicinato al mondo della droga e prova a conseguire la patente. Una legge quasi sconosciuta ai più. Riportiamo l’intervento fatto da Mirco Grassi sul giornale Libertà, segretario provinciale Unasca per la provincia di Piacenza che spiega la posizione delle autoscuole in merito «Noi iscriviamo i candidati che chiedono di conseguire la patente di guida con largo anticipo nelle scuole guida. Quando poi arriva il momento di conseguire la patente attraverso l’esame vi è il controllo automatico del Ministero sugli stessi candidati. Purtroppo può accadere che sorgano problemi e che non si può accedere all’esame perché le leggi non lo consentono. Le autoscuole però sotto questo aspetto non c’entrano nulla.
Si tratta di controlli effettuati dal Ministero attraverso le motorizzazioni. L’autoscuola è all’oscuro di eventuali problematiche del candidato.
Diverso è il caso della visita medica al momento dell’iscrizione. In questo caso se il candidato ha problemi psicosi chi da minorenne ha avuto una segnalazione o una denuncia e da maggiorenne passa la visita medica risultando a posto per quanto riguarda le attitudini psicofisiche alla guida. In questo caso il candidato accede alla parte teorica e pratica del corso, ma non potrà poi conseguire la patente. «Le autoscuole sono all’oscuro del passato del cliente – ha detto ancora Grassi – e svolgono quindi normalmente il loro lavoro per consentire al candidato di prepararsi all’esame, se poi ci sono problemi noi non possiamo avere colpe. Le autoscuole svolgono il loro lavoro e per queste giustamente devono essere pagate. Naturalmente sarebbe più corretto avvisare subito i candidati interessati dagli effetti di questa normativa affinché non incomincino un percorso di studi inutilmente. Passare i corsi teorici per casi di questo genere potrebbe infatti non servire a nulla. La loro validità è infatti semestrale e se il candidato dovrà poi aspettare cinque anni per chiedere nuovamente la patente dovrà quindi rifare anche tutti i corsi».