Mobilità: nel 2030 elettrico il 20% delle immatricolazioni
unasca | il 28, Mar 2017
Il futuro della mobilità a motore sarà sempre meno dipendente dal diesel e indirizzato, invece, verso l’ibrido e l’elettrico. E’ quanto emerge dall’analisi condotta, a livello europeo, dalla società globale di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo “Emissioni: sempre più vicina l’Era dell’ibrido e dell’elettrico”.
Dal 2020, anche a causa delle normative Ue e degli stringenti target di emissioni di anidride carbonica, i motori diesel perderanno quote di mercato in tutta Europa a vantaggio di quelli ibridi. E guardando ancora più avanti, al 2030, il mercato automotive si sposterà verso le soluzioni elettriche che toccheranno il 20% delle vendite. Per quel periodo, invece, i motori a gasolio rappresenteranno solo una quota residuale del 9%. A favorire la crescita della mobilità elettrica sarà l’abbattimento dei costi delle batterie, voce che tuttora continua a fare la differenza in assenza di sostegni statali, come accade in Italia. Le stime sono della società globale di consulenza aziendale AlixPartners e fanno parte dello studio europeo «Emissioni: sempre più vicina l’era dell’ibrido e dell’elettrico». Nella visione green, illustrata dal managing director Giacomo Mori all’annuale #ForumAutoMotive di Milano, viene anche sottolineato che, per supportare questo processo di evoluzione e riduzione delle emissioni, serviranno nei prossimi 15 anni, a livello globale, investimenti in infrastrutture per 3.700 miliardi. Interessate saranno 448 città con oltre un milione di abitanti; e 30 miliardi riguarderanno solo Milano, Londra, Francoforte e Parigi.
In particolare, nel 2030 il mix di propulsori auto europei vedrà quelli “alternativi” sostituire in modo significativo quelli convenzionali, con al primo posto i motori idridi a benzina (28%), seguiti da quelli a benzina (25%), dai veicoli elettrici (20%), dagli elettrici plug-in (18%). In coda i diesel con una quota residuale (9%). Non si prevedono quote significative di veicoli a celle a combustibile entro il 2030 con un’offerta di automezzi limitata e in crescita: permangono ancora problematiche tecniche da risolvere particolarmente per la produzione, il trasporto e l’immagazzinamento dell’idrogeno, oltre a opinioni discordanti sul reale beneficio ambientale quando si considerino le emissioni totali dalla produzione del combustibile al suo utilizzo sui veicoli (“well to wheel”).
Il gas (Metano e Gpl) rimarrà, in Europa, una soluzione efficiente per il mercato aftermarket e transitoria per il primo impianto, in attesa dell’elettrificazione diffusa, con volumi fortemente dipendenti dalle oscillazioni del prezzo del petrolio e dalle politiche di incentivazione dei diversi Paesi.