Allarme smartphone: il 57% dei giovani confessa di usare il telefono al volante
ilTergicristallo.it | il 21, Giu 2017
Il 96% degli intervistati, di tutte le fasce d’età, ritiene che l’uso dello smartphone al volante sia ampiamente diffuso tra gli automobilisti italiani. Solo il 23,5% confessa di telefonare senza vivavoce o auricolare e il 23% afferma di inviare o leggere messaggi.
Il 57% dei giovani automobilisti tra i 18 e i 24 anni confessano di usare il telefono alla guida per leggere o inviare messaggi (sms, Whatsapp, mail). Inoltre il 41% effettua chiamate senza vivavoce o auricolare e circa 1 giovane su 5 (20%) usa il telefono al volante per aggiornare i social o scattare selfie. Il ritiro della patente che potrebbe essere introdotto a breve non spaventa i trasgressori. Lo rileva l’indagine “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online Quixa e condotta dall’istituto di ricerca Mps Evolving Marketing Research.
In generale – secondo l’indagine – circa il 96% degli intervistati, di tutte le fasce d’età, ritiene che l’uso dello smartphone al volante sia ampiamente diffuso tra gli automobilisti italiani. Solo il 23,5% confessa di telefonare senza vivavoce o auricolare e il 23% afferma di inviare o leggere messaggi (sms, Whatsapp, e-mail). Così per Quixa “sembra che sulle strade tutti guidino con il cellulare in mano ma nessuno voglia assumersene la responsabilità”.
E se nelle scorse settimane è stato annunciato un giro di vite che potrebbe portare all’introduzione di norme più severe, a partire dall’immediato ritiro della patente, di cui oggi è invece prevista la sospensione solo in caso di recidiva nel biennio, dall’indagine emerge che “solo il 22% degli italiani pensa che il ritiro della patente per coloro che vengono fermati mentre usano il telefono alla guida possa essere un deterrente efficace”. Risultano più utili l’aumento delle multe (dal 51%) e dei punti patente decurtati (27%). Il sequestro dello smartphone, che è ritenuto un buon deterrente dal 25% degli italiani, è giudicato inutile dagli under25: solo il 6,1% di loro lo promuove.
(Ansa.it)