La Francia sperimenta il radar salva pedoni
unasca | il 30, Ago 2017
Per il momento questo radar salvapedoni non erogherà contravvenzioni, si tratta di una sperimentazione anche pedagogica, per rammentare ai guidatori come sia importante il rispetto dei passaggi pedonali e di chi vi sta transitando.
A La Grand-Motte, località turistica nella regione francese della Linguadoca-Rossiglione, è arrivato il primo impianto radar salvapedoni, un dispositivo che se diffuso in tutte le zone a rischio – città italiane comprese – potrebbe contribuire efficacemente alla riduzione degli investimenti in prossimità delle strisce pedonali. L’impianto è costituito, oltre che dal radar che riceve le informazioni sui veicoli e sulle persone in movimento, da ben 5 telecamere: 2 sono puntate sul passaggio pedonale, 2 sull’area di passaggio delle auto e una per registrare l’insieme delle scene. L’algoritmo di gestione confronta la velocità e la traiettoria del veicolo assieme alla velocità e la traiettoria del pedone in modo da valutare se si sta per verificare una situazione di rischio. Il primo livello di ‘salvaguardia’ prevede la segnalazione agli automobilisti – tramite un pannello luminoso – della possibile situazione di pericolo nei confronti di un pedone. Se poi l’auto non si arresta per cedere il passo, il sistema in sperimentazione a La Grand-Motte registra la targa e la ‘legge’ immediatamente segnalando l’infrazione agli organi di Polizia. Per il momento questo radar salvapedoni non erogherà contravvenzioni (secondo il codice francese l’ammenda dovrebbe essere di 135 euro con 4 punti sottratti alla patente) anche perché, come ha dichiarato il comandante della Polizia Municipale Jean-Michel Weiss, si tratta di una sperimentazione anche pedagogica, per rammentare ai guidatori come sia importante il rispetto dei passaggi pedonali e di chi vi sta transitando.