Pordenone, oltre 71 mila visite per la patente pagate in nero
unasca | il 08, Set 2017
Scoperta una maxi-evasione fiscale nelle visite mediche per il rinnovo della patente. Nel mirino delle Fiamme gialle sono finiti 13 medici del Pordenonese che non rilasciavano ricevute per i certificati di idoneità psico-fisica per l’abilitazione alla guida.
Oltre 71 mila visite di certificazione per il rinnovo della patente senza rilascio di fattura, nascondendo entrate per oltre 1,8 milioni di euro, eseguite negli ultimi cinque anni, sono state contestate dalla Guardia di Finanza di Pordenone a 13 medici specialisti residenti in provincia. La contestazione è stata fatta al termine di una serie di controlli contro l’evasione fiscale nel lavoro autonomo. Le Fiamme Gialle pordenonesi hanno acquisito la documentazione di oltre 119.000 prestazioni rese nel quinquennio dai medici per il rilascio o il rinnovo della patente. Dal confronto con i redditi dichiarati dai medici, è emerso che le prestazioni – che venivano pagate in media circa 25 euro ciascuna – erano state in 71.564 casi (il 60% delle prestazioni complessive) senza il rilascio di alcun documento fiscale. Davanti alle contestazioni sull’evasione di imposte nazionali (Irpef) e regionali del friuli Venezia Giulia (Irap), 11 dei 13 professionisti sottoposti ad attività ispettive hanno immediatamente chiesto all’Amministrazione Finanziaria di definire la propria posizione, versando le tasse non dichiarate.
Ricordiamo che l’attuale disciplina normativa prevede, in caso di primo conseguimento della patente, che i certificati siano trasmessi dai professionisti in formato cartaceo alla Motorizzazione civile provinciale che inserisce poi i dati nel sistema informatico del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Per le visite mediche di rinnovo, invece, la procedura impone ai medici di trasmettere direttamente, in via telematica, all’Ufficio centrale operativo del Ministero i dati dei certificati rilasciati.