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Cima

Sei milioni di italiani soffrono di apnee notturne, rischio anche sulle strade

Sei milioni di italiani soffrono di apnee notturne, rischio anche sulle strade

| il 07, Mar 2018

Il 55% degli autotrasportatori italiani è a rischio di OSA. Altri dati hanno indicato che i soggetti con sospetta OSA presentano un rischio 7 volte superiore di avere scarse performance lavorative soprattutto se associati all’eccessiva sonnolenza.

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA) è una patologia ampiamente sottovalutata e molto diffusa, una vera e propria epidemia che colpisce un numero di persone simile al diabete, caratterizzata da russamento e frequenti apnee durante il sonno che causano riduzione dei valori di ossigeno nel sangue con problemi cardio-respiratori e alterazione del sonno notturno con conseguente eccessiva sonnolenza. Ma l’OSA non è solo causa di eccessiva sonnolenza: è infatti spesso associata alle principali patologie croniche (obesità, sindrome metabolica e diabete, infarto, ictus, ed insufficienza respiratoria) che attualmente rappresentano le principali cause di morte nelle società contemporanee. Si stima che se i potenziali pazienti OSA venissero adeguatamente trattati si potrebbero risparmiare oltre 15 miliardi di euro. Secondo il rapporto Oms, circa 17 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno proprio a causa di una epidemia globale di malattie croniche e il numero che continua a crescere. Questa patologia colpisce soprattutto la popolazione maschile tra i 40 e i 70 anni con una prevalenza variabile dal 15% al 50% della popolazione. Quindi in Italia ci si attende che circa 6 milioni maschi in età lavorativa siano affetti da OSA. Questo dato viene ampiamente confermato in un recentissimo studio durato due anni (2016-2017), sulla più ampia popolazione italiana mai studiata per questa patologia (11.000 autotrasportatori italiani maschi), scaturito da una collaborazione fra due Enti istituzionali, COMITATO MIT- Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e DINOGMI – Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili dell’Università degli Studi di Genova. Una prima parte di dati sono stati comunicati a dicembre 2017 presso il MIT; e verranno ripresi in esame e aggiornati in anteprima a Roma durante i lavori della Convention Italia Sonno 2018. Un anticipo: il 55% degli autotrasportatori italiani è a rischio di OSA. Altri dati hanno indicato che i soggetti con sospetta OSA presentano un rischio 7 volte superiore di avere scarse performance lavorative soprattutto se associati all’eccessiva sonnolenza. Quest’ultimo sintomo esponeva gli autotrasportatori con probabile OSA ad un rischio doppio di incorrere in quasi incidenti. Da questi dati, e come anche emerso da una recente indagine condotta negli Stati Uniti dall’American Academy of Sleep Medicine, è facilmente intuibile come un soggetto affetto da OSA e adeguatamente trattato costi alla società circa 70% in meno (2.000 dollari) rispetto un soggetto OSA non trattato (6.000 dollari). I costi da mancata prevenzione, diagnosi e terapia dell’OSA sono determinati dalla perdita di produttività (58%), incidenti stradali (17%), infortuni sul lavoro (4%) e non ultimo scarsa qualità della vita benessere e comorbidità (20%). “Se in Italia i 5-6 milioni di potenziali pazienti OSA venissero adeguatamente trattati” – dichiara il Dott. Sergio Garbarino responsabile scientifico – “permetterebbero un risparmio annuo di oltre 15 miliardi di euro, quasi l’equivalente dell’ultima manovra finanziaria!”.

(ansa.it)

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