unasca | il 18, Lug 2024

Un soggetto differente da un’autoscuola che esercita in forma professionale o a fine di lucro attività di formazione dei conducenti per mezzo di internet o social network,commette esercizio abusivo dell’attività di autoscuola!
Nella seduta della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, del 17 luglio 2024, il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante, ha risposto all’interrogazione presentata dall’onorevole Andrea Caroppo (FI-PE), di cui vi abbiamo parlato e che le maggiori testate giornalistiche hanno ripreso con grande clamore e preoccupazione. L’interrogazione riguardava le pratiche irregolari per il conseguimento delle patenti di guida. La questione, che ha suscitato preoccupazione per la sicurezza stradale, è stata sollevata a seguito delle numerose segnalazioni di corsi di guida offerti interamente online, in violazione delle normative vigenti.

Pubblichiamo il TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
“ In riferimento al quesito posto, rappresento quanto segue.
In premessa, si evidenzia che in attuazione dell’articolo 123, comma 10, del codice della strada, il MIT ha adottato il decreto ministeriale n.317 del 1995 che disciplina l’attività di autoscuola. In particolare, il citato decreto detta disposizioni in merito alla capacità finanziaria, ai locali, al materiale didattico – compresi i veicoli –, alla tenuta dei registri e alla durata delle lezioni teoriche e pratiche. I contenuti di queste ultime sono, invece, dettati dalla normativa comunitaria in materia di patenti di guida.
L’articolo 5 comma 2 del suddetto decreto, pur prevedendo la possibilità che il materiale didattico possa essere sostituito da supporti audiovisivi o multimediali, la cui conformità ai programmi è dichiarata dal titolare dell’autoscuola, fa espresso divieto di corsi con il sistema e-learning.
Ricordo che, durante lo stato di emergenza sanitaria da COVID-19, era stata eccezionalmente consentita la formazione a distanza (FAD) nei corsi di formazione teorica per il conseguimento delle patenti di guida nei soli territori ricadenti nelle cosiddette zone rosse, considerata l’oggettiva difficoltà a compiere gli spostamenti necessari per raggiungere la sede del soggetto erogatore del corso.
In riferimento allo specifico quesito posto dall’onorevole interrogante, si rappresenta che il comma 2 del citato articolo, 123, prevede che le autoscuole siano soggette a vigilanza amministrativa e tecnica da parte delle province e delle città metropolitane. A queste compete l’applicazione delle eventuali sanzioni, previste dal comma 8 del medesimo articolo 123, nel caso in cui i titolari non ottemperino alle disposizioni date dal MIT ai fini del regolare funzionamento dell’autoscuola. Di conseguenza, l’erogazione delle lezioni con sistemi e-learning rientra tra le attività sanzionabili.
Si precisa, inoltre, che un soggetto differente da un’autoscuola che esercita in forma professionale o a fine di lucro attività di formazione dei conducenti per mezzo di internet o social network, viola le disposizioni dell’articolo 123, comma 11-bis, e commette esercizio abusivo dell’attività di autoscuola.
Fermo restando che le attività di verifica della violazione ed irrogazione della sanzione sono proprie dell’autorità a cui compete l’accertamento degli illeciti amministrativi, si conferma, quindi, l’impegno del MIT, anche attraverso le proprie articolazioni territoriali, nel contrasto di tali pratiche fraudolente.”

La risposta del sottosegretario Ferrante ha dunque ribadito l’importanza del rispetto delle norme per garantire una formazione adeguata e la sicurezza stradale, evidenziando il continuo impegno del MIT e dell’UNASCA, da sempre, nel contrasto alle pratiche fraudolente nel settore delle patenti di guida. 

Alfredo Boenzi

Segretario Nazionale Autoscuole