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Cima

Intervista ad Emilio Patella sulle novità del 2014

Intervista ad Emilio Patella sulle novità del 2014

| il 12, Gen 2014

Un passo in avanti della Pubblica Amministrazione nei confronti di un cittadino sempre meno suddito di un apparato borbonico accartocciato sulla sua stessa burocrazia.

Se il buongiorno si vede dal mattino, questo 2014 sembra essersi svegliato con il piede sinistro, e di questo sembra soddisfatto anche il Segretario Nazionale del settore autoscuole Emilio Patella impegnato in questi giorni a raccontare attraverso le reti televisive nazionali un cambiamento epocale: il rinnovo patenti.

“Certo che sono soddisfatto” sorride lui “questa novità ci catapulta verso un Paese più moderno e adeguato a quello che è oggi il sistema europeo”.

Lo abbiamo detto, scritto e ridetto, ma val la pena sintetizzare ancora come si sostanzia la novità del rinnovo patenti.

“È una nuova procedura che prevede la visita medica e la trasmissione dei dati per via telematica e non più cartacea, con la possibilità del cittadino di rinnovare la patente 4 mesi prima della sua scadenza, e l’invio da parte del Ministero dei Trasporti di una nuova patente che sostituirà la vecchia”.

Quindi niente più foto in bianco nero di nonni diciottenni sulle patenti?

“Non solo, ma in una logica in cui il cittadino non è un suddito di uno Stato padrone sarà l’utente stesso ad avere l’onere di ‘tagliare’ la sua vecchia patente”

“ La novità del rinnovo patenti ci catapulta verso un Paese più moderno e adeguato al sistema europeo”

 

Dica la verità lei voleva nascere in un Paese anglosassone.

“Ma no! (ride) anche se probabilmente i miei avi erano normanni. Io amo l’Italia, e sono uno di quelli che oggi ritiene l’Europa necessaria: è ora che il cittadino sia responsabilizzato e dunque premiato.”

Quando ho intervistato il Direttore Generale della Motorizzazione Maurizio Vitelli gli ho chiesto se secondo lui siamo un Paese tecnologicamente arretrato e lui mi ha risposto, con mio grande stupore, che per quanto concerne il mondo dei trasporti e della motorizzazione non crede che dobbiamo nutrire folte invidie.

“Non ho idea a che punto siamo nella classifica delle innovazioni, ma certamente il nostro Paese ha sempre dimostrato di essere al passo con determinati cambiamenti.”

Oggi siamo un po’ più in Europa con questa novità sul rinnovo?

“L’Italia è un’Europa grazie ai sacrifici di tutti gli italiani: ciò detto non c’è il minimo dubbio che questa novità sul rinnovo e sui risvolti che esso comporta ci renda più in linea con il comportamento degli altri stati europei. Faccio un esempio: oggi con la nuova patente (quella rinnovata) non potrà più succedere che un poliziotto tedesco non riconosca la foto, oppure che il tagliandino comprovante il rinnovo si stacchi. Avremo una patente nuova di zecca che permetterà la libera circolazione senza alcun problema nella UE”.

 

E dal punto di vista delle autoscuole cosa cambia?

“Le nostre autoscuole sono aziende preparate e in linea con quello che oggi è il bisogno dello strumento tecnologico. Ma le pare possibile che con i sistemi che abbiamo oggi si fosse ancora costretti a trasmettere le documentazioni cartacee? Oggi le autoscuole si stanno adeguando e si stanno mettendo al passo con i tempi. La maggior parte sono pronte, per le altre è solo questione di un po’ di tempo”.

Ma questo significa investimenti, e in questo periodo non mi sembra il massimo.

“Guardi che la trasmissione telematica di tutta la documentazione alla lunga significherà anche un minor costo per tutti: cittadino e utenti professionali. Quindi siamo ben felici di accogliere questa novità”.

“Avremo una patente nuova di zecca che permetterà la libera circolazione senza alcun problema nella UE”

 

A proposito di rinnovo patenti: usciamo dall’aspetto tecnico ed entriamo su quello pratico. Le cronache recenti ci raccontano del famoso signore che è entrato con il suo Suv dalla parte sbagliata di una banca. Non è il caso di ripensare ai rinnovi per gli anziani?

“Questo è il tipico male che affligge da sempre il nostro Paese: pensare alle disposizioni sull’onda dell’emotività. Io non conosco la vicenda se non attraverso i giornali, quindi non mi permetto di dare giudizi di merito. Ma le pongo due questioni. La prima: le regole ci sono, e molto spesso sono i medici che non le conoscono. La seconda: si parla della patente, ma quel signore (se è vero quanto riportato dalla stampa) stava andando a caccia. Perché non parliamo del porto d’armi?”

Tutto giusto, ma non le sembra il caso almeno di porre delle limitazioni superati alcuni limiti d’età?

“Certo. Ma guardi che le limitazioni ci sono eccome: patente rinnovata con possibilità di guidare entro un certo raggio chilometrico, o solo in certi orari. Ribadisco: dobbiamo essere seri e, nell’ordine, applicare le norme e le leggi esistenti senza farci prendere dalla frenesia dei titoli di prima pagina”.

E sull’omicidio stradale?

“Sarà uno degli argomenti che affronteremo sul prossimo numero del nostro giornale, ma a grandi linee vale quello che le ho detto per il rinnovo patenti”

Cioè?

“Il problema esiste, ma va affrontato con la giusta attenzione da parte del legislatore”.

 

Secondo lei quali sono i punti su cui si deve basare il legislatore per l’omicidio stradale?

“Appunto non sono un legislatore, e non ho né il titolo né la competenza per darle una risposta corretta. Mi limito a dire che prima di promulgare leggi sulla scorta di un’emotività collettiva bisogna pensarci molto bene, altrimenti finiamo (come siamo) con l’essere un Paese dai mille divieti senza la possibilità di avere sufficienti controlli”.

Però una cosa sulla patente si può dire: quando la prendo a 18 anni, a meno di eventuali ritiri, la mantengo fino ad effusionem sanguinis.

“Ma questo è un tema diverso, e sul quale certamente ho competenza. Oggi l’automobile è un diritto che ognuno sente come proprio ed irrinunciabile. Bisogna prevedere certamente un aggiornamento, anzi le dirò di più, dal punto di vista strettamente normativo l’aggiornamento è già previsto in una norma del Regolamento del l Codice della Strada scritta nel 1993 secondo cui le autoscuole devono organizzare corsi di aggiornamento per i patentati.”

“Oggi le autoscuole si stanno adeguando e si stanno mettendo al passo con i tempi. La maggior parte sono pronte, per le altre è solo questione di un po’ di tempo”

 

Stiamo parlando di un esame di mantenimento del titolo di guida?

“Ma no! ci mancherebbe altro. Aborro l’idea di un Paese che continua a metterti sotto esame: siamo cittadini non sudditi! È un corso di aggiornamento vero e proprio, come auspica anche la Comunità europea : aggiornamento significa focus, e quello che penso è che bisognerebbe rendere obbligatorio per tutti i patentati un meccanismo secondo cui periodicamente vengono organizzati momenti di riflessione e di pratica con un esperto che, alla fine di un percorso, aiuti a capire cosa si può migliorare e cosa va bene. Come fanno in Inghilterra”.

Allora vede che avevo ragione io? Lei sotto sotto vorrebbe essere nel Regno di sua Maestà!

NEWS DALLE AUTOSCUOLE

Sono arrivate a Unasca alcune considerazioni da parte di chi ha già effettuato rinnovi con la nuova procedura.

“Al momento funziona tutto bene”, spiega a Unasca Enzo Scarpino, titolare dell’Agenzia ROBERTA in provincia di Taranto. “Abbiamo già effettuato nove rinnovi. Non abbiamo riscontrato problemi tecnici, né io né il medico accertatore. Si spera che le patenti arrivino nei tempi promessi. Sarebbe però utile dare la possibilità di fare i versamenti telematicamente a 360 gradi e non attraverso i bollettini manuali. Se arriva un utente all’ultimo momento non posso procedere con il rinnovo, perchè devo recarmi all’ufficio postale”.

Stefano Starnoni, della omonima autoscuola di Pordenone, pur non facente parte di Unasca, si complimenta con l’associazione: “Complimenti a Unasca per i corsi di formazione. Qui a Pordenone, a parte un primo rinnovo seguito da noi ed uno da parte di una collega, per il resto nessuno in città si è ancora attivato. E il motivo è che non sono state lette le circolari, non è stato visto con la dovuta attenzione il reale problema dei bollettini”

Pubblicato sul numero 01/2014 del magazine Il Tergicristallo

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