Approvato il Def dal Consiglio dei Ministri
ilTergicristallo.it | il 09, Apr 2014
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri 8 aprile 2014 il Documento di economia e finanza (Def), presentato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi al termine della riunione del CdM, con queste parole: «Oggi approviamo il taglio del cuneo fiscale.
Dopo il dl lavoro, ad aprile affrontiamo la Pubblica amministrazione, a maggio il fisco, a giugno la giustizia. E il prossimo passo sarà lo sforbicia-Italia, quello sulle società municipalizzate, sulle scuole e l’idrogeologico». Il documento approderà in Parlamento il 17 aprile prossimo. Questi, in linea generale, i provvedimenti contenuti nel documento:
– Taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti con uno stipendio al di sotto dei 1.500 euro netti, e fino a 80 euro in più mensili in busta paga (decreto previsto il 18 aprile 2014)
– Raddoppio al 26% dell’imposta sulle plusvalenze delle quote possedute dalle banche in Bankitalia
– Tetto agli stipendi dei manager pubblici: non potranno guadagnare più del Capo dello Stato (non più di 238 mila euro)
– Privatizzazioni (con cui il Governo incasserà dal 2014 e per i prossimi tre anni lo 0,7% del Pil) delle società Eni, StMicroelectronics, Enav, Sace, Fincantieri, Cdp Reti, Tag, Grandi Stazioni
– Per coprire il costo del taglio all’Irap (circa 2 miliardi di euro), l’aliquota delle rendite finanziarie passa dal 20 al 26% a partire da luglio
– “Specifico provvedimento a breve” per il taglio del 10% dell’Irap
– Nella delega fiscale, dichiarazione dei redditi precompilata per i lavoratori dipendenti pubblici e per i pensionati
Il premier Renzi, parlando dei tagli agli stipendi dei manager pubblici, ha dichiarato: “Tantissime realtà aziendali e legate alla Pa erano al di sopra di questa cifra: adesso non possiamo nominare persone che guadagnino più di quelle cifre lì. E’ importante il valore culturale dell’operazione. L’idea è che lo Stato si liberi degli eccessi. Se il manager dell’Asl smette di andare in auto blu campa lo stesso”.
E sugli enti definiti “sopprimibili”, questa è la logica esposta dal Corriere della Sera: “Il primo a finire nel mirino è stato il Cnel («le famiglie a casa si chiederanno come faremo ora senza il Cnel», ironizza Renzi). Ma sono moltissimi in Italia gli enti `sopprimibili´. Ma il percorso non è semplice e i risparmi non sono certi. Anche perché normalmente il personale viene ricollocato sempre nella pubblica amministrazione”.