Caos nelle Morizzazioni ed esaminatori insufficienti: Italia al collasso
unasca | il 13, Giu 2016
Per effetto della spending review, dal 2008 il personale negli uffici della Motorizzazione si è ridotto di oltre un terzo, passando da 5.500 a 3.500 dipendenti
L’Italia in emergenza patenti. E’ questo il quadro che emerge guardando alla situazione generale degli uffici della Motorizzazione civile che sono al collasso, per carenza di personale e inefficenze organizzative. Per effetto della spending review, dal 2008 il personale negli uffi ci si è ridotto di oltre un terzo, passando da 5.500 a 3.500 dipendenti (nel 1996 erano 7mila). Nel frattempo, superato il momento peggiore della crisi, il numero delle prove d’esame è tornato ad aumentare, dagli 1,64 milioni di esami (fra teoria e pratica) del 2012 agli 1,83 milioni del 2015. Una situazione divenuta esplosiva in questi giorni, con la fine delle lezioni alle superiori e la corsa dei diciottenni a iscriversi agli esami. In tutta Italia gli esaminatori fanno le prove di guida in straordinario, secondo la modalità delle “sedute in conto privato”. In pratica, a pagare le ore lavorate e l’indennità di trasferta sono le scuole guida. “Un tempo le sedute in conto privato erano l’eccezione – dice il Segretario Emilio Patella – ormai vengono fatti così otto esami di pratica su dieci”. E i candidati si trovano di fatto a pagare le spese agli esaminatori. Va anche peggio agli autotrasportatori. “La revisione dei camion si paga cara. E in Veneto, come in Liguria, l’attesa supera i tre mesi – dice Giulia Guida, della segreteria nazionale Filt Cgil – Bisognerebbe consentire alle aziende di fare le revisioni altrove, in modo da velocizzarle”.
Per spiegare il caos della Motorizzazione, i sindacati puntano il dito contro il blocco del turn-over in caso di pensionamento dei lavoratori. Mantova ha risolto il problema chiudendo l’ufficio due giorni alla settimana. Altrove, si trasferiscono esaminatori, con esiti grotteschi. Negli uffici di Sassari e Oristano, il personale è preso in prestito da Cagliari, così costretta a chiedere a sua volta rinforzi al Lazio e alla Toscana. Ovviamente con indennità di trasferta. Oltre ai pensionati, ci sarebbero da sostituire i lavoratori malati – solo a Torino sono 7 – o allontanati in seguito a inchieste giudiziarie. È il caso di Napoli, dove dal luglio 2014 sono vacanti i posti di due dipendenti accusati di avere falsificato la revisione del bus che cadde dal viadotto di Acqualonga nel 2013, provocando 40 morti. E a Milano si attende dal 2012 la sostituzione di nove funzionari rimossi a seguito di un’inchiesta su un giro di compravendita di patenti da 160mila euro l’anno.
Alla motorizzazione di Milano, dove nel 2008 lavoravano in 142, si è scesi a 103 dipendenti. Questo spiega come mai siano stati rimandati 998 esami previsti per giugno. E da dieci giorni manca il direttore, dopo che Paolo Nocera è andato in pensione. Così, nessuno può firmare revoche delle carte di circolazione e certificati di abilitazione per i tassisti. “Si è passati da cinque giorni di attesa a più di un mese”, lamenta Pietro Gagliardi, rappresentante dei tassisti per Unione Artigiani.