Caos normativo sulle auto storiche
unasca | il 09, Feb 2015
Il Segretario Cesare Bazzanella: “Stiamo parlando di quasi un migliaio di proprietari di mezzi”
La Provincia di Trento non si è ancora pronunciata, il termine massimo per regolarizzare le posizioni era il 30 gennaio; l’Aci da parte sua ha applicato la legge nazionale; solo che se arriverà una decisione della Provincia che potrebbe anche essere quella di mantenere la situazione dello scorso anno, chi ha pagato non potrà ricevere nessun rimborso. «Consideriamo che stiamo parlando di quasi un migliaio di proprietari di mezzi – ci dice Cesare Bazzanella segretario della Scuderia Trentina – tra i quali ci sono collezionisti, appassionati, ma anche molte situazioni di semplice affezione per le quali non è giusto che i loro mezzi vengano equiparati a cilindrate nuove». La vostra indicazione? «Quella di non pagare e aspettare le indicazioni della Provincia. Ovvero l’esatto contrario di quello che ha fatto l’Aci che ha espressamente invitato a pagare, pur sapendo che in caso di variazioni, il versato non sarebbe stato rimborsabile».
In attesa dell’ufficializzazione del provvedimento, il mondo delle auto storiche e dei mezzi in generale ha iniziato a fare pressione sui politici, alcuni dei quali sono anche proprietari di vetture storiche, per arrivare ad un provvedimento in grado di normalizzare la situazione, senza arrecare un danno economico ai molti proprietari
Ora la situazione è questa: se un proprietario di una macchina tra i venti e i trenta anni decide di farsi un giro col suo mezzo d’epoca, è sanzionabile secondo quanto previsto dalla legge italiana. Può fare ricorso, ma non è detto che l’indicazione della Provincia arrivi entro i termini massimi del ricorso. Ci sono alcune vie alternative drastiche come potrebbe essere la rottamazione; oppure la radiazione per l’espatrio per tornare ad immatricolarla all’estero; oppure in applicazione di quanto previsto dall’articolo 60 del Codice della Strada, cancellare il veicolo dal P.R.A. per conservarlo in garage in attesa del compimento dei trenta anni, per “farlo riemergere”.
In un contesto di scarsa chiarezza sono ancora poche le Province che hanno dato delle indicazioni: la Basilicata ha stilato un listino differenziato per cilindrata; il Piemonte ha fatto slittare il termine di pagamento a fine febbraio; Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono orientate verso la conferma dell’esenzione; mentre la Toscana ha applicato una tassa di possesso forfettaria. Mentre il Trentino parrebbe orientato ad entrare nel gruppo prossimo a confermare il provvedimento governativo. In attesa dell’ufficializzazione del provvedimento, il mondo delle auto storiche e dei mezzi in generale ha iniziato a fare pressione sui politici, alcuni dei quali sono anche proprietari di vetture storiche, per arrivare ad un provvedimento in grado di normalizzare la situazione, senza arrecare un danno economico ai molti proprietari.
Il Piemonte ha fatto slittare il termine di pagamento a fine febbraio; Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono orientate verso la conferma dell’esenzione; mentre la Toscana ha applicato una tassa di possesso forfettaria.
Un pronunciamento che però dovrebbe arrivare a tempi brevi, diciamo entro il mese, perché poi inizia la stagione delle manifestazioni, dei circuiti e delle gare per le quali tutti i mezzi sono pronti ad andare in strada. A questo punto, gli unici mezzi che rimangano completamente esenti, sono le auto blu.