Documento unico, troppi intoppi: rivedere le procedure DL 98
unasca | il 04, Giu 2020
Il sistema non funziona come promesso, gli Studi di consulenza non riescono a garantire l’operatività ai propri clienti: il Documento unico va sospeso e rivisto. Il Segretario nazionale Studi Yvonne Guarnerio firma una lettera congiunta assieme a Confarca e Andac spedita il 4 maggio all’Ing. Alessandro Calchetti, Direttore Generale della Motorizzazione e Responsabile del CTP Documento Unico, e al Dott. Giorgio Brandi, Dirigente Unità Progettuale Documento Unico e Responsabile ACI/PRA nel Comitato Tecnico Permanente.
Il disagio è grave e rischia di minare investimenti sin qui fatti, reputazione professionale e prospettive delle oltre 2.500 aziende che dal 1° giugno hanno attivato le nuove procedure, ma che si sono viste costrette a continui malfunzionamenti del sistema e a una crescente frustrazione professionale perché di fatto le procedure del Documento unico non garantiscono una funzionalità accettabile e continua. Per gli Studi, che pure hanno sempre creduto e sostenuto la riforma digitale, serve ora una svolta radicale. Ecco perciò la richiesta che le pratiche da espletare con le procedure DL 98 siano sospese fino a quando tutte le criticità saranno risolte. Gli Studi di consulenza non procederanno a lavorare le pratiche con la C00019 ma consegneranno il cartaceo come sempre presso gli Uffici provinciali dell’ACI/PRA.
«Come noto – scrivono le tre Associazioni – sin dagli albori del progetto, abbiamo sempre sostenuto quanto previsto dal dettato normativo organizzando corsi di aggiornamento sul territorio al fine di coinvolgere quanti più studi di consulenza possibile nella sperimentazione e spiegare le nuove procedure. Lo scorso primo giugno è iniziata la fase due con l’obbligatorietà della maggior parte delle pratiche e, purtroppo, dobbiamo rappresentare che il sistema, per vari motivi a noi non imputabili, ha dimostrato sin da subito diversi problemi impedendo, di fatto, di poter lavorare a tutti gli studi di consulenza. Nei vari incontri che si sono svolti abbiamo sempre rappresentato le difficoltà che gli operatori professionali hanno quotidianamente, ricevendo sempre rassicurazioni che tutto sarebbe stato risolto a breve ma purtroppo ad oggi così non è».
Ecco i punti critici presentati ai responsabili del Comitato Tecnico Permanente:
– inaccettabile attendere anche per ore, che il sistema non dia l’esito delle pratiche presentate e appare ancor più grave vedere le stesse “appese” per l’intera giornata senza possibilità di poterle gestire con le procedure tradizionali perché impedito dallo stesso;
– impensabile che ad oggi nonostante le nostre ripetute richieste ancora non sia possibile per gli operatori professionali sottoscrivere gruppi di fascicoli;
– impensabile che i concessionari, che a noi si rivolgono, per vendere contestualmente decine di veicoli debbano apporre decine se non centinaia di firme, avendo già dato assenso all’utilizzo della FEA;
– inaccettabile che gli Studi di consulenza debbano essere aggravati di ulteriori procedure, nello specifico la C00019 e la C18805, obbligatoria la prima per le pratiche fuori DL 98 e la seconda per la gestione delle procedure emergenziali per i veicoli già con Documento unico per colpa di un sistema che ad oggi non garantisce stabilità.