E’ morto Fortunato Musolino: è stato Vice Segretario Nazionale dall’88 al ’91
Un mese fa è venuto a mancare Fortunato Musolino.
Ai più, oggi, probabilmente questo nome dice poco o niente non avendolo conosciuto, ma in realtà questa persona ha ricoperto negli anni Ottanta/Novanta, nel settore degli Studi di Consulenza, ruoli di rappresentanza sia regionale che nazionale.
Titolare di una tra le più conosciute agenzie di Torino, in quell’epoca partecipò assiduamente alla vita associativa fino a diventare Vice Segretario Nazionale, carica ricoperta dal 1988 fino al 1991.
“Sempre disponibile, ma anche dal carattere a volte scostante, ebbi modo di conoscerlo a Rimini ad una delle mie prime partecipazioni agli eventi formativi dell’Unasca Studi”, ricorda Ottorino Pignoloni, Segretario Nazionale Studi.
“Mi colpì perché, avvicinandosi prima dell’inizio del corso, senza conoscermi, si presentò con un bel biglietto da visita, dicendo ‘sono Fortunato Musolino, Vice Segretario Nazionale dell’Unasca, tu chi sei?’. Beh, alle prime armi e abbastanza timido in quell’ambito, dove si tendeva ad essere osservati dall’alto, questa sorta di disponibilità aiutò a farmi sentire più a mio agio.
Come dicevo un carattere non facile, né morbido in alcune occasioni ma sempre disponibile ancorché nella fase dei radicali cambiamenti che travolse la dirigenza Unasca di allora a cavallo del 92/93, il suo ruolo associativo si affievolì pian piano nella partecipazione attiva.
Una figura che ha vissuto l’Associazione sicuramente con passione, nello spirito che si viveva un po’ tutti in quell’epoca in Unasca sia alla ricerca del riconoscimento legislativo degli Studi, a cui ha dato il suo contributo, che per mantenere un ruolo di rappresentanza peraltro svolto con tenacia e responsabilità.
Quindi, meritevole del riconoscimento che l’Unasca gli ha tributato, a lui come agli altri Soci storici, nell’ambito della manifestazione che si è tenuta a Roma nel 2007 per festeggiare i 40 anni dell’Associazione.
Un tributo che lo colpì e lo commosse anche perché, mi disse al telefono essendo impossibilitato a partecipare all’evento, non se lo aspettava proprio.
E sbagliava – ha concluso Pignoloni -, perché se lo meritava, come ebbi modo di sottolinargli in quella che è stata la mia ultima conversazione con lui.
Uno di noi, della Categoria, da sempre”.