eCall: obbligatoria dal 2018
unasca | il 26, Ott 2017
Secondo l’Ue contribuirà a ridurre il numero di morti e feriti in incidenti stradali nell’Unione perché, recita un comunicato, i tempi di intervento nel dovrebbero risultare dimezzati. Il suo utilizzo sarà accessibile gratuitamente a tutti i consumatori.
Il sistema di emergenza eCall sarà obbligatorio su tutte le nuove auto commercializzate nell’Unione Europea dal 31 marzo 2018. Ogni nuova vettura, quindi, avrà il suo chip e la sua Sim che, in caso di incidente chiameranno automaticamente il numero unico di emergenza europeo 112, inviando i dati sul veicolo e sulla posizione esatta. Il sistema eCall è in grado di inviare automaticamente un segnale di soccorso al numero di emergenza unificato 112. Secondo l’Ue contribuirà a ridurre il numero di morti e feriti in incidenti stradali nell’Unione, infatti, a fronte di un costo complessivo di circa 100 euro per singola auto, i tempi di intervento diminuiranno del 40% in città e del 50% nelle aree extraurbane; cioè vorrebbe dire che si potrebbero salvare almeno 2.500 dei 28.000 morti causati ogni anno da incidenti stradali. Il suo utilizzo sarà accessibile gratuitamente a tutti i consumatori. I proprietari dei veicoli saranno ancora in grado di accedere a servizi di terzi in aggiunta al sistema eCall basato sul 112. Sarà inoltre possibile attivare il numero di emergenza 112 manualmente, e il sistema di controllo manuale sarà installato in modo da impedire che sia attivato per errore. I dispositivi eCall saranno compatibili con i sistemi di navigazione satellitare Galileo e Egnos, ma i fabbricanti dovranno essere in grado di garantire la compatibilità anche con altri sistemi di navigazione.
I veicoli non saranno soggetti a controlli costanti ed i dati sulle precedenti posizioni del veicolo saranno regolarmente cancellati. I dati non saranno comunicati a terzi senza il consenso del proprietario del veicolo. Norme tecniche dettagliate consentiranno di evitare lo scambio di dati personali tra il sistema di bordo eCall e i sistemi di terzi. Ciò significa che sarà garantito il diritto alla privacy e alla protezione dei dati. La posizione del Consiglio fa seguito a un accordo raggiunto con il Parlamento europeo lo scorso dicembre. Il Parlamento dovrebbe confermare la posizione del Consiglio senza emendamenti in una votazione in seconda lettura in sessione plenaria prima dell’estate.