Inchiesta patenti facili a Venezia: chiuse cinque autoscuole
unasca | il 23, Nov 2016
Dopo aver scoperto un sistema in base al quale, in cambio di cifre tra i 2.000 ed i 3.000 euro, l’organizzazione offriva a stranieri e italiani patenti facili arriva la decisione della Città metropolitana di revocare l’esercizio di attività
E’ l’ultima decisione presa dalla Città Metropolitana nell’ambito dell’inchiesta sulle patenti facili del veneziano dopo che nelle scorse settimane il settore Trasporti della Città metropolitana ha ricevuto dalla polizia stradale la documentazione relativa all’indagine che aveva portato alla luce un sistema in base al quale, in cambio di cifre tra i 2.000 ed i 3.000 euro, l’organizzazione offriva, soprattutto per clienti stranieri con difficoltà a comprendere i test scritti in italiano, un “pacchetto” completo di servizi per superare l’esame, che comprendeva la fornitura di apparati audio-video, gli indumenti da indossare durante l’esame e il loro trasporto dalla base operativa, individuata in un appartamento di Mira, alla Motorizzazione civile sede dell’esame scritto. Si è deciso quindi di procedere alla revoca dell’autorizzazione nei confronti di due società. Una è quella cui fanno riferimento le tre autoscuole della famiglia Cavasin, la Europa-Gruppo 2000 di via Trieste 252, l’Autoscuola 2000 di via Risato Bellin 85 a Oriago e l’autoscuola Catene di via Trieste 135. Secondo l’indagine della polizia stradale Umberto Cavasin, 60 anni, di Mira, titolare della società, era uno dei perni del sistema, assieme alla sorella Gabriella (56) e al figlio Dario (36) che era finito ai domiciliari mentre un altro figlio, Mattia (29), aveva ricevuto l’obbligo di dimora. L’altra revoca riguarda invece le due sedi dell’autoscuola Serenissima, entrambe a Mestre, in via San Donà 162 e in via Colombo 8. Dopo l’operazione della polizia stradale Ugo Chiapatti (47), socio accomandatario della Serenissima, è ancora ai domiciliari. La revoca dell’esercizio di attività è di pochi giorni fa ma non è chiaro – quanto meno dal punto di vista dei destinatari – se la revoca, con la conseguente chiusura, abbia effetto immediato o meno. La risposta della Motorizzazione dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. Nel documento in cui si motiva la revoca dell’autorizzazione, la Città metropolitana parla di «gravità dei fatti direttamente connessi all’esercizio dell’attività».