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Inchiesta sulle patenti nautiche facili: anche le “Iene” indagate

Inchiesta sulle patenti nautiche facili: anche le “Iene” indagate

| il 17, giu 2015

Le Iene documentano il trucco per ottenere la patente nautica senza esame, anche i due inviati si ritrovano indagati dalla Procura di Napoli

Due inviati de «Le Iene» sono stati accusati dalla Procura della Repubblica di Napoli di concorso in corruzione. Un servizio della trasmissione televisiva che ha svelato la presunta compravendita di patenti nautiche senza limiti all’Ufficio marittimo di Pozzuoli, è costato il rinvio a giudizio dei due autori dell’inchiesta. Secondo l’interpretazione delle norme, gli inviati del programma Mediaset, Mirko Canala e Luigi Pelazza, sono colpevoli.  Ai due inviati de «Le Iene» arriva la soffiata che il titolare di una scuola guida, Carlo Fiorito, richiede denaro extra per concedere patenti nautiche senza troppi problemi. I due lo avvicinano, comincia una trattativa. Prima la richiesta di 2.500 euro, che sale a 3.500 quando Pelazza e Canala (i cui dialoghi con Fiorito sono tutti filmati) rivelano al titolare della scuola guida che «non sappiamo distinguere neanche la poppa dalla prua di una barca». Per Fiorito non è un problema. Fa niente se si mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Basta oleare ulteriormente chi di dovere, negli uffici pubblici, perché arrivi la patente senza fare neanche l’esame. Così finiscono nella rete dei due giornalisti non solo Fiorito, ma anche i funzionari Bernardo Corona e Raffale Aiello, rispettivamente responsabile e dipendente dell’Ufficio circondariale marittimo di Pozzuoli. I due, stando al capo d’imputazione, «ricevevano o comunque accettavano la promessa della dazione della somma di 3.500 euro da Mirko Canala e Luigi Pelazza per il tramite di Carlo Fiorito».

Per consentire poi che Canala venisse in possesso della patente, «formavano e rilasciavano la falsa patente nautica n. 42 del 2013 a titolo di duplicato di quella in precedenza apparentemente emessa in data 27 luglio 2000 di cui veniva denunciato il falso smarrimento in data 7 ottobre 2013 presso la stazione dei carabinieri di Napoli Chiaia»

In particolare, i due funzionari dell’Ufficio marittimo «nell’esercizio delle loro funzioni – si legge nel capo d’imputazione – alteravano il verbale d’esame del 27 luglio 2000 mediante aggiunta del nominativo di Mirko Canala all’elenco dei soggetti esaminati dalla Commissione riunitasi per il rilascio delle patenti nautiche senza limiti, in modo da farlo risultare idoneo senza che il predetto si fosse mai sottoposto all’esame». Per consentire poi che Canala venisse in possesso della patente, «formavano e rilasciavano la falsa patente nautica n. 42 del 2013 a titolo di duplicato di quella in precedenza apparentemente emessa in data 27 luglio 2000 di cui veniva denunciato il falso smarrimento in data 7 ottobre 2013 presso la stazione dei carabinieri di Napoli Chiaia». In questa fase si inserisce anche un altro titolare di scuola guida: Antonio Ausilio, il quale «al fine di consentire il rilascio del duplicato delle patenti nautiche, «attestava falsamente nella denuncia (…) di aver smarrito la patente nautica intestata», tra gli altri, anche a «Mirko Canala». Tutta questa vicenda, come detto, finisce in un ampio e ben documentato servizio giornalistico andato in onda a «Le Iene», che porta la Procura ad avviare un’indagine. Tuttavia dopo poco giunge la beffa: l’accusa pende anche sui due autori dell’inchiesta giornalistica. Per i pm di Napoli sia Canala sia Pelazza sono comunque colpevoli. Stessa cosa l’ha ritenuta il gup.

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