Monza, in sella sulla nuova pista
ilTergicristallo.it | il 08, Gen 2019
«Lieti di aver onorato l’impegno di partire per tempo qui a Monza – dichiara Antonello Persano, Direttore della Motorizzazione di Milano e Monza -, con la pista pronta già a novembre sia a livello di superficie stradale che di segnaletica a novembre. Per quanto riguarda Milano, lo spazio disponibile non permette di tracciare entrambe le piste. Dobbiamo prima smantellare quella vecchia e realizzare quella nuova, cosa che contiamo di fare in settimana e da lunedì 14 gennaio saremo disponibili anche a Milano. Poi dovremo mettere a punto il rilevamento dei tempi: sia oggi e credo per le prossime due o tre settimane continueremo con il cronometro manuale e poi sarà invece di tipo automatico con fotocellule alla partenza e all’arrivo per rilevare i tempi in maniera automatica».
Nel frattempo sono già arrivare una decina di richieste da autoscuole e consorzi lombardi per le autorizzazioni a nuove piste nelle sedi delle autoscuole, che l’ingegner Persano spera si possano sbrigare in tempi rapidi. Tornando, invece, alla pista allestita nella sede della Motorizzazione civile di Monza, l’impressione sul circuito per candidati e esaminatore è che metta in grado di affrontare meglio le situazioni di guida su strada.
«È una pista idonea per verificare destrezza e abilità del candidato – dichiara Antonio Battista, esaminatore -. L’impressione è buona, i candidati saranno sicuramente più preparati e dovranno esercitarsi molto. Non è possibile affrontare la prova se non si ha un minimo di conoscenza del veicolo e di come muoversi».
«Il percorso presenta delle difficoltà maggiori rispetto al precedente esame – è l’impressione di Maurizio Ambrosetti, primo candidato della giornata di lunedì -, ma consente di raggiungere una maggiore confidenza con il mezzo e provare proprie abilità destrezza agilità e padronanza del mezzo in modo migliore».
Infine, l’analisi tecnica dell’ingegner Persano.
«L’impressione – dichiara il direttore della Motorizzazione di Milano e Monza – è che la prova possa essere fatta in modo più continuo. Da quattro fasi intermedie, siamo riusciti a sintetizzare la prova in due sole fasi: dalla prima capiamo se i candidati hanno sufficiente capacità di equilibrio, nella seconda la destrezza in velocità nell’evitare l’ostacolo per poi frenare al termine dei 90 metri di lunghezza della pista. Forse è ancora presto per dire se ci avviciniamo davvero a situazioni reali su strada. Per rispettare la direttiva Ue, bisognava dimostrare di svolgere una parte della prova a una velocità superiore ai 50km/h; con il secondo step, considerati lunghezza del tracciato e tempo che deve essere contenuto in 25”, siamo sicuri, da un punto di vista cinematico, di rispettare questa condizione, cioè di superare in un tratto della pista i 50 km/h».
(con la collaborazione di Cesare Galbiati)