Motorizzazione di Bergamo: revisioni e conseguimento patenti in pieno caos
unasca | il 01, Set 2017
Persistono i problemi di organico alla Motorizzazione civile di Bergamo, dove per la revisione di un camion o un autobus i tempi sono arrivati a un minimo tre mesi. E sono fra due e quattro i mesi per chi vuole conseguire la patente e deve svolgere l’esame di guida.
Se alla Motorizzazione di Nuoro è arrivato nuovo personale, non così a Bergamo, dove persiste la crisi dell’organico e, quindi, i disagi per gli utenti. In particolare permangono i problemi per le patenti e le le revisioni di camion e pullman. Per la revisione di un camion o un autobus i tempi sono arrivati a un minimo tre mesi. E sono fra due e quattro i mesi per chi vuole conseguire la patente e deve svolgere l’esame di guida. Tutti servizi con numeri molto alti: le revisioni sono 18-19 mila l’anno (8 mila in sede nelle 36 ore settimanali di apertura degli uffici, il resto nelle officine dotate di attrezzature apposite, con gli ingegneri che si spostano di paese in paese) mentre gli esami della patente quest’anno supereranno quota 39 mila. Una mole di lavoro affidata a 39 dipendenti. Come ha spiegato al Corriere della Sera il direttore, Roberto Bono “Siamo tutti sopra i 50 anni, se non sopra i 60. Pensare che trent’anni fa era stato calcolato che per far funzionare al meglio la sede di Bergamo servivano 200 persone. Ora ne basterebbero un’ottantina. Solo che i concorsi sono fermi da anni, c’è stato un assunto in maggio ma fra corsi di formazione e affiancamento non è ancora entrato nel pieno delle funzioni”. “Avevo lanciato un allarme un paio di mesi fa, ma le cose non sono cambiate, anzi, con l’estate e le ferie sono peggiorate”, ha aggiunto Fabio Biava, segretario provinciale di Unasca. Le lamentele si alzano da ogni parte. In particolare, ad essere sul piede di guerra sono soprattutto i camionisti. È esasperato, per esempio, il segretario provinciale della Federazione autotrasportatori Doriano Bendotti, che cerca di rendere l’idea della situazione in cui si trovano i proprietari dei camion in attesa di revisione. “Siamo al disastro – dice sempre al Corriere della Sera – il peggio del peggio – sbotta -. Il mio presidente ha prenotato per i suoi mezzi in primavera e gli hanno dato appuntamento a novembre. Se uno ha un’impresa grossa si può anche permettere di tenere fermo qualche mezzo, ma gli altri? Non lavorano”. Tutti quelli, per esempio, e sono almeno 500, che lavorano con l’estero, dove la revisione risulta semplicemente scaduta, rischiano di essere multati e di trovarsi in un Paese straniero con il mezzo fermato dalle autorità.