Motorizzazione: lotta ai controlli irregolari e falsi
ilTergicristallo.it | il 21, Gen 2015
Entro dicembre scorso le officine hanno dovuto dotarsi del nuovo software anti-contraffazione collegato anche agli apparecchi di controllo.
La revisione auto è al centro di un rivoluzionario cambiamento di rotta per combattere i controlli falsi o grossolani: dallo scorso primo gennaio i centri prove autoveicoli e le officine autorizzate dal ministero dei Trasporti a verificare i requisiti di efficienza e sicurezza dei veicoli potranno operare solo nel rispetto del nuovo protocollo di comunicazione Net 2.
L’introduzione del nuovo protocollo di comunicazione tra i computer delle officine di revisione e il Centro di elaborazione dati della Motorizzazione risponde fondamentalmente alla necessità di allinearsi alle direttive europee sulla trasmissione di dati tracciabili.
In altri termini servirà a prevenire il fenomeno dilagante delle finte revisioni, abolendo il registro cartaceo delle officine e stabilendo, tra le varie linee guida, una procedura basata sull’elaborazione di rapporti di prova con file non «taroccabili». Entro dicembre scorso le officine hanno dovuto dotarsi del nuovo software anti-contraffazione collegato anche agli apparecchi di controllo. Non sono mancate le polemiche tra gli operatori del settore sulla disponibilità e i costi di aggiornamento delle attrezzature (banco prova freni, fonometro, analizzatore di gas di scarico, prova-fari e via discorrendo) che dal 1 gennaio ha riguardato settemila mila Centri di revisione veicoli in Italia. Da quest’anno – affermano dalla Motorizzazione – le officine in difetto potranno essere scoperte in tempo reale anche da remoto, grazie alla telecamera e al controllo dei tempi di esecuzione delle prove. Con il protocollo NET2 ci sarà ancora una piccola percentuale di fallibilità dovuta alla discrezionalità degli operatori di eseguire o meno i controlli non strumentali – affermano sempre dalla Motorizzazione -, tuttavia il software scandisce i tempi con cui le prove devono essere eseguite e attribuisce una penalità di 2 minuti se una prova è stata “troppo rapida”. Quanto alla possibilità di manipolare i dati costruttivi dell’auto o l’esito delle prove strumentali, in tutti centri di revisione sarà installata una fotocamera con riconoscimento della targa che scatta una foto all’auto quando viene registrata la massima intensità all’asse posteriore durante il test di frenata, come evidenza inconfutabile della prova. Il file contenente il report della revisione generato dal software poi viene protetto, lasciando una traccia evidente di eventuali errori o contaminazioni da parte dell’operatore addetto all’esecuzione delle prove.