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Omicidio stradale: che cosa cambia?

Omicidio stradale: che cosa cambia?

| il 03, set 2015

Davide De Mese, associato Unasca di Salerno: “Con la previsione di tale reato viene finalmente introdotta la certezza della pena”

Tornerà alla Camera, dopo l’approvazione in Senato, il disegno di legge che prevede l’introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali. Il testo prevede che chiunque cagioni per colpa la morte di una persona mettendosi alla guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psico-fisica per l’assunzione di sostanze stupefacenti, venga punito con la reclusione da otto a dodici anni, che salgono a 18 se chi uccide si dà alla fuga. Se le persone uccise sono più di una, gli anni di reclusione previsti sono 18, e salgono fino a 27 nel caso di fuga. Nel caso di omicidio stradale, il testo prevede una sospensione della patente che può arrivare a 30 anni.

“Con la previsione di tale reato viene finalmente introdotta la certezza della pena – ha dichiarato Davide De Mese, associato Unasca di Salerno, a La Città di Salerno – Viene introdotto il principio che chi commette un reato deve essere punito. Più in generale bisogna lavorare sulla sicurezza stradale. L’associazione Unasca nel 2005 aprì un osservatorio spesso in sinergia con il Codacons attento a questo tema, che aveva come scopo ridurre gli incidenti stradali. Fummo spesso ascoltati. Ad esempio caldeggiammo l’uso delle rotatorie agli incroci, come avveniva in altre regioni, come l’Emilia Romagna. Gli ultimi rilevamenti Istat sui sinistri stradali in Italia pubblicati dal Sole 24 Ore danno l’immagine di un’Italia anche in questo settore divisa in due. Il settentrione che ha fatto passi da gigante in questo settore ed il Sud perennemente in debito di ossigeno. Bisogna invertire questa tendenza”. Continua De Mese: “Spesso chi fa il pirata della strada ha un bollino falso o non ha pagato l’assicurazione per ragioni economiche. La questione della falsificazione potrà essere in parte risolta da ottobre quando sparirà il contrassegno e quindi non sarà più possibile avere in auto dei bollini falsificati e non regolari. Quanto al bollo auto bisogna comunque ricordare che in altri paesi europei non si paga e che in altre regioni sono previste delle agevolazioni, quindi anche in Italia si potrebbero introdurre delle misure per incidere di meno sulle tasche degli automobilisti. Ma finché c’è, bisogna pagarlo”.

Gli ultimi rilevamenti Istat sui sinistri stradali in Italia pubblicati dal Sole 24 Ore danno l’immagine di un’Italia anche in questo settore divisa in due. Il settentrione che ha fatto passi da gigante in questo settore ed il Sud perennemente in debito di ossigeno. Bisogna invertire questa tendenza

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