Omicidio stradale: ok del Senato
unasca | il 11, Dic 2015
Soddisfazione per l’approvazione del maxi emendamento al Senato e l’aupiscio di una veloce e definitiva conferma alla Camera: questo il commento delle Associazioni Asaps, Lorenzo Gurnieri e Gabriele Borgogni, a quattro anni dalla prima proposta di legge presentate dalle stesse associazioni.
Il maxi emendamento che in Italia introduce il reato di «omicidio stradale» e «lesioni personali stradali gravi e gravissime» è passato al Senato. Il governo ha incassato 149 sì dalla sua maggioranza contro 91 no. Ora sarà di nuovo Montecitorio a dover dare il via libera, in quarta lettura, ad un testo che per molti rischia di non superare l’eventuale vaglio della Corte Costituzionale per quelle che a molti senatori della maggioranza sono apparse norme «irragionevoli», «eccessive» e «incoerenti» rispetto all’ordinamento generale. A guidare il fronte del no tre esponenti ancora formalmente nel gruppo Area popolare. Infatti in serata l’annuncio: «I senatori fondatori del movimento “Idea”, Andrea Augello, Luigi Compagna, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello, non avendo concesso la fiducia al governo sul provvedimento sull’omicidio stradale contestandolo nel merito e nel metodo (perché non si cambia – e male – il codice penale a colpi di fiducia), formeranno una autonoma componente nel gruppo Grandi Autonomie e Libertà». FI aveva puntato il dito contro un provvedimento «che va contro la Costituzione» e mette «anche un neopatentato a rischio carcere per 18 anni». Il maxi emendamento è stato rivisto in alcuni punti critici, come quello che creava disparità di trattamento tra il «pirata» della strada italiano e quello straniero.
LE NOVITA’
Queste alcune delle novità nel Codice nel caso in cui il testo (che ora torna alla Camera) sarà approvato: carcere da 2 a 7 anni per chi provochi per colpa la morte di qualcuno in violazione delle norme stradali; da 8 a 12 se in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti. Pena da 5 a 10 se in pesante violazione del codice della strada (forte velocità, passaggio con il rosso, contromano, inversioni in prossimità di incroci, curve, sorpassi vicino alle strisce). La stessa pena si applica se l’autore del reato è un conducente di professione, anche con tassi alcolemici più bassi (superiori allo 0,8 grammi per litro). Pene più aspre se senza patente o assicurazione. Ridotte fino alla metà, se c’è una condotta colposa della vittima. Carcere fino a 18 anni se le vittime sono più d’una. E se l’omicida si dà alla fuga la pena salirà da un terzo a due terzi e non sarà inferiore ai 5 anni; 7 anni invece per lesioni gravissime. Previsto il prelievo coattivo di campioni biologici. Revoca della patente dai 5 ai 10 anni.
ARRESTO IN FLAGRANZA
Prima era obbligatorio e facoltativo per le lesioni. Ora è previsto per chi causa un incidente mortale in stato di ebbrezza grave o sotto l’effetto di droghe e, nel caso di conducenti professionisti, anche in caso di ebbrezza lieve. Sarà a discrezione delle autorità anche per i casi meno gravi. Oggi ci sono in Italia 3.385 morti l’anno (dati Istat 2013) quasi 10 al giorno, siamo ancora in assoluto il Paese d’Europa col maggior numero di vittime sulle strade. Anche il numero dei morti per milione di abitanti, media Ue 51,4, ci vede ancora al 14° posto con 56,2 vittime. Soddisfazione per l’approvazione del maxi emendamento al Senato e l’aupiscio di una veloce e definitiva conferma alla Camera: questo il commento delle Associazioni Asaps, Lorenzo Gurnieri e Gabriele Borgogni, a quattro anni dalla prima proposta di legge presentate dalle stesse associazioni.