Patenti, ripresentare il certificato medico? cosa dice il Consiglio di Stato
ilTergicristallo.it | il 30, Lug 2019
Il Ministero ha esonerato i candidati che non siano riusciti a sostenere l’esame di guida «nei tempi previsti», dal ripetere l’esame di teoria. Bene. Altrettanto può fare per la certificazione medica. È la sintesi del parere del Consiglio di Stato in risposta a un quesito del MIT, datato 18 luglio 2019. UNASCA ha chiesto alla Dr Elisa Grande, Capo Dipartimento, un sollecito provvedimento anche in considerazione della situazione di crisi di diversi Uffici periferici.
«Così come il Ministero ha potuto esonerare i candidati dalla ripetizione dell’esame teorico, ben può non chiedere loro la presentazione di un nuovo certificato, naturalmente con l’eccezione delle attestazioni psicofisiche rilasciate per un periodo ridotto di tempo a causa di particolari patologie o minorazioni», dice il parere del Consiglio di Stato a proposito del certificato medico che a tutt’oggi va presentato di nuovo se scade il foglio rosa.
Il quesito è semplice: perché ripresentare un certificato medico se, di fatto, la sua efficacia dura dieci anni e, soprattutto, perché ripresentarlo soltanto perché i tempi di attesa per sostenere l’esame di guida sforano per cause che nulla hanno a che fare con la volontà dei candidati i sei mesi di validità del foglio rosa? Domande che possono essere riassunte, infine, dalla semplice considerazione che tra medico di famiglia e ufficiale medico la spesa può superare i 100 euro. Il Consiglio di Stato fa valere finalmente il principio di ragionevolezza, cardine della Pubblica amministrazione, che comporta il minor sacrificio, o aggravio economico, possibile per gli interessati.
«Ritiene il Collegio che la normativa vigente consenta all’Amministrazione di esonerare i candidati al conseguimento della patente che in vigenza del primo foglio rosa non hanno potuto – per cause non attribuibili a loro comportamenti omissivi – sostenere le prescritte prove d’esame, dal produrre nuovo certificato di idoneità psicofisica alla guida», si legge nel parere 02091 dei componenti di Palazzo Spada.
«La cosa bella che noi sosteniamo da un anno – commenta Emilio Patella, Segretario nazionale Autoscuole UNASCA -, la dice anche il Consiglio di Stato: che si tratta di una spesa inutile. Quel certificato presentato in precedenza ha già tutti gli elementi; i requisiti psico fisici. Il certificato di media dura tre mesi: da quando lo faccio a quando presento la domanda. Una volta presentata i requisiti hanno validità di dieci anni. Per cui non si capiva perché dopo sei mesi fosse necessario presentare di nuovo il certificato. Il Consiglio di Stato dice che non è necessario».