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Cima

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Una stanza vuota

Una stanza vuota

| il 08, lug 2016

Come Ottorino ci ha insegnato, non ci dobbiamo arrendere di fronte a niente,  dobbiamo  lottare per affermare quei principi che ci hanno permesso di essere qui, di farci rispettare ed essere temuti.

La vita ci sorprende sempre nel bene e nel male. Possiamo fare finta di niente, ma lei ci riserva sempre una nuova avventura da intraprendere. Quella che mi accingo ad affrontare adesso, non l’avrei mai immaginata, tanto meno l’avrei voluta, anzi ho cercato in questi ultimi tempi di illudermi che non iniziasse mai. E invece eccomi qui, il nodo in gola sulla porta della sua stanza a guardare una poltrona che rimarrà vuota. Vuota del suo essere, vuota nella forza della semplicità in cui riusciva a rendere le cose semplici anche le più complesse, vuota della sua voce che risuonava in tutta la sede, vuota dello squillare incessantemente del suo telefonino, vuota dei suoi principi, vuota della sua lealtà, vuota della sua lungimiranza, vuota della dedizione che dava alla sua famiglia Unasca e potrei aggiungere tanto altro, ma le sensazioni che provo sono difficili da esprimere. Nello stesso tempo però, insieme al vuoto, l’insegnamento più grande che posso/possiamo prendere dalla sua vita è l’essersi sempre rialzato in qualsiasi situazione anche in quella più difficile e questo deve essere per tutti Noi un tesoro da conservare. Siamo rimasti soli in un momento storico che definire delicato è riduttivo, credo che siamo di fronte ad un bivio che potrà cambiare per sempre l’operare delle nostre imprese e noi come sempre non ci faremo trovare impreparati. Non ci deve spaventare affatto l’innovazione e tanto meno le nuove tecnologie, come qualcuno dice maliziosamente, non dimentichiamo che noi con i nostri sforzi e le nostre idee abbiamo fatto sì che il sistema oggi sia gestito in tempo reale ed abbiamo permesso agli enti interessati di azzerare un arretrato che è stato anche di anni; noi vogliamo solamente che tutto segua delle regole precise, che tutto venga gestito nella legalità e nel rispetto dei ruoli, quelli pubblici di detentori degli archivi e quelli privati di servizi resi nella libera concorrenza che il mercato impone. Siamo purtroppo coscienti di vivere in un paese quantomeno strano, pieno di contraddizioni, ma come Ottorino ci ha insegnato, non ci dobbiamo arrendere di fronte a niente, dobbiamo lottare per affermare quei principi che ci hanno permesso di essere qui, di farci rispettare ed essere temuti. Eccomi qui dunque a proseguire in questo momento quella via tracciata da Otto come l’ho sempre chiamato, lo farò se tutti lo vorranno , solo così, tutti insieme, potremo riempire il vuoto dentro di Noi. “Nel luogo ove perde il significato ciò che è stato e ciò che sarà, nel luogo di benESSERE dove passato e futuro svaniscono, dove materia e pensiero si uniscono; in questo luogo, nel luogo dell’amore, rimarrà sempre Il nostro Segretario Nazionale Studi”.

Yvonne Guarnerio
Vice Segretario Studi  di Consulenza Unasca

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