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UNASCA e DGT Nord Est, l’agenda di confronto

UNASCA e DGT Nord Est, l’agenda di confronto

| il 14, set 2018

Esami, organizzazione, formazione. Sono i tre punti salienti dell’agenda di confronto tra UNASCA e DGT Nord Est, area vasta, che comprende tutto il Veneto, le Marche e l’Emilia Romagna. L’incontro a Bologna, giovedì 13 settembre, tra il Segretario Nazionale Autoscuole Emilio Patella e l’Ing. Alessandro Calchetti, Direttore DGT Nord Est inizia dai punti critici, a partire dal tempo che trascorre tra il foglio rosa e l’esame su strada.

«Abbiamo fatto un check – spiega Emilio Patella – su tutto territorio del Nord Est, e visto quali sono le situazioni più critiche: sia attraverso il lavoro dei nostri segretari provinciali sia con i dati provenienti dalla Motorizzazione. Siamo partiti dalla misura del tempo medio che occorre da quando si accede al foglio rosa, o dalla richiesta di esame, alla data in cui si sostiene l’esame. Le aree più critiche sono Parma, Reggio Emilia, seguite a ruota da Padova e Piacenza. Ma qualcosa fortunatamente sta cambiando. La Pubblica Amministrazione ha piena coscienza della situazione che stiamo vivendo e risponde in maniera un tempo difficilmente ipotizzabile. Anzitutto dobbiamo capire che la scala su cui cercare di risolvere i nostri problemi è quella delle macroaree. Risolvere un problema con il direttore di Venezia è impossibile. Se ragioniamo sull’area Nordest un paio di spostamenti si possono fare. Nell’incontro con l’Ingegner Calchetti ricordavamo il caso di Parma, la provincia che presenta forse i maggiori problemi del Nordest, che però sta ricevendo aiuti dagli uffici di La Spezia, che fa parte della DGT Nord Ovest. Una volta sarebbe stato impossibile. Oggi si fa».

Altro tema è la carenza di personale, in tutto il Nordest mancano dirigenti. «E sappiamo – prosegue Patella – che mancano perché da tanti anni i concorsi sono bloccati. Con il risultato che spesso una persona è costretta a sdoppiarsi per trovare soluzioni per tutti quanti. Infine si è parlato della formazione iniziale dei nuovi esaminatori, perché c’è un gruppo che dovrebbe accedere alla formazione e agli esami poi per essere abilitata, oppure addirittura alcuni che sono già abilitati solo per le patenti A e B, ma avrebbero la possibilità di essere abilitati per patenti superiori; anche queste poi dovrebbero poi seguire un corso specifico e sostenere un esame. I decreti approvati dallo scorso Governo pare siano stati chiariti negli ultimi dettagli e qualche decina di persone verranno avviate ai percorsi di formazione».

Quel che è certo è che l’UNASCA pensa e propone soluzioni che siano tecnicamente applicabili. «Proposte politiche – conclude Patella – che non siano condivise anche negli aspetti tecnici restano sterili. Noi ci arriviamo interloquendo con il Governo e il Parlamento. Faccio un esempio. Da tempo stiamo proponendo che l’esaminatore non si più una persona che al mattino svolge funzioni amministrative allo sportello e poi come attività straordinaria va a a fare gli esami. Gli esaminatori devono esserlo 365 giorni all’anno. Oggi l’Amministrazione si rende conto che è a questo che occorre arrivare».

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