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domenica 24, Novembre 2024

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Cima

Revisioni fantasma, 80 anni di carcere

Revisioni fantasma, 80 anni di carcere

| il 24, Set 2014

Le condanne pronunciate ieri dal gup confermano in primo grado la solidità dell’impianto accusatorio

Il giudice per l’udienza preliminare di Varese Giuseppe Battarino si è pronunciato ieri in merito ai 95 primi indagati della super indagine avviata dal pubblico ministero Tiziano Masini e conclusa dal collega Massimo Politi e sfociata nel novembre del 2012 con una raffica di arresti (12 gli indagati finiti in carcere all’epoca) che avevano coinvolto anche tre ingegneri e un ausiliare della Motorizzazione varesina. E le condanne pronunciate ieri dal gup confermano in primo grado la solidità dell’impianto accusatorio: le pene comminate ieri superano complessivamente gli 80 anni di detenzione. Dei 90 coinvolti finiti davanti al gup Battarino in 50 hanno chiesto di essere ammessi al rito abbreviato (e per loro ieri il gup si è pronunciato), in cinque hanno chiesto e definito il patteggiamento (si tratta di figure secondarie), in cinque sono stati prosciolti dalle accuse (tra questi ci sono tre impiegati della Motorizzazione risultati estranei ai fatti), in 35, infine, sono stati rinviati a giudizio e compariranno a dibattimento a breve per affrontare il processo.

Dei 90 coinvolti finiti davanti al gup Battarino in 50 hanno chiesto di essere ammessi al rito abbreviato, in cinque hanno chiesto e definito il patteggiamento

Tra le posizioni per il quale il gup si è pronunciato ieri spiccano le quattro relative ai tre ingegneri e all’ausiliario della Motorizzazione. Nell’ordine Alessio Biason, ingegnere di 40 anni, Carmine Tomeo, ingegnere di 50 anni, Giuseppe Pacifico, ingegnere di 52 anni, e l’ausiliario Fedele Riva di 54 anni. Il gup ha accolto l’ipotesi accusatoria del pubblico ministero: i quattro, per la procura, rappresentano il vertice di un’associazione a delinquere che, per mesi, ha concesso revisioni del tutto farlocche in cambio di mazzette per mezzi che mai avrebbero potuto ottenerle in altro modo. Biason, con Riva, ha chiesto il rito abbreviato. E ieri il gup l’ha condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione (condanna già scontata di un terzo della pena) disponendo, per il solo Biason la cui posizione viene evidentemente considerata di particolare spicco in seno al sodalizio, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Se la sentenza sarà confermata in tutti e tre i gradi di giudizio Biason perderà per sempre il suo impiego alla Motorizzazione

Condanna relativamente più mite per Riva che aveva una posizione più defilata e che ha ammesso gli addebiti. Riva è stato condannato a due anni e dieci mesi. Tomeo e Pacifico sono invece stati rinviati a giudizio e affronteranno il dibattimento. Riconosciuta l’associazione a delinquere anche per i giostrai coinvolti nel giro. In sintesi erano proprio questi a raccogliere le richieste di revisione dei colleghi di Lombardia, Piemonte e Veneto, e a presentare la documentazione al quartetto di punta della Motorizzazione che poi provvedeva a “sveltire” le pratiche in cambio di mazzette, così dice l’accusa, che oscillavano tra i cento e i 250 euro a pratica. Nell’inchiesta furono coinvolti anche i titolari di due agenzie di pratiche auto: Anna Maria Mafini, 49 anni di Busto Arsizio, e Marco Valli, 63 anni di Varese. Il gup ha escluso per loro l’accusa di associazione a delinquere: non erano insomma parte del sistema guidato dal quartetto motorizzato, ma gioco forza a questo si rivolgevano all’occorrenza. Maffini è stata rinviata a giudizio. Valli è stato condannato in primo grado con rito abbreviato a un anno e otto mesi. Tutti i legali dei sottoposti a condanna hanno già annunciato il ricorso in Appello una volta ricevute le motivazioni della sentenza

(fonte: laprovinciadivarese.it)

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