Se la dichiarazione di smarrimento della patente è falsa: il caso affrontato dal Tribunale di Trento
unasca | il 13, Lug 2015
Per non pagare le ore di guida simula la scomparsa della patente. All’autoscuola 2700 euro tra risarcimento e rifusione delle spese
Una vicenda che ha coinvolto, suo malgrado, un’autoscuola di Mezzolombardo, vittima di un singolare escamotage per non pagare le ore di guida, e una sentenza che può essere da esempio per ricordare che dichiarare il falso per ottenere una nuova patente di guida significa commettere un reato penale. La vicenda, che si è conclusa con una sentenza del Tribunale di Trento di novembre dello scorso anno, come riportato anche da laleggepertutti.it, comincia nel 2012, quando un futuro neopatentato si iscrive ai corsi di preparazione per conseguire la patente B presso un’autoscuola di Mezzolombardo. Dopo 12 lezioni di guida e il superamento dell’esame, però, il neopatentato invece di pagare 476 euro per le 12 ore di guida effettuate lascia in autoscuola la patente appena presa come garanzia per pagare l’autoscuola in un secondo momento. Un pagamento che non è mai arrivato, anzi. Nel 2013 arriva alla stazione dei carabinieri di Cavareno una denuncia per lo smarrimento di una patente. Una denuncia falsa, che è valsa all’imputato, come da sentenza del Tribunale di Trento depositata il 26 novembre 2014, la condanna al pagamento in favore dell’autoscuola truffata di 700 euro e di ulteriori 2000 euro come “rifusione delle spese di costituzione e patrocinio della parte civile”.