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giovedì 21, Novembre 2024

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Cima

Ricariche green per un viaggio sostenibile

Ricariche green per un viaggio sostenibile

| il 07, Ago 2015

L’attenzione per l’ambiente ci porta a considerare nuove possibilità per il trasporto: le auto elettriche guadagnano terreno anche sulla nostra penisola.

“Il 2015 per il ministero dei Trasporti dovrà essere l’anno della mobilità urbana sostenibile e l’alimentazione elettrica uno degli assi portanti”. Queste le parole di Maurizio Lupi, ex-ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, pronunciate lo scorso inverno durante l’inaugurazione di uno dei punti “Fast Recharge Plus” in una Eni Station italiana. Spetta ora al suo successore, Graziano Delrio, mantenere la promessa.

L’azienda aveva infatti siglato un accordo con Enel due anni fa con il fine di incentivare l’uso di auto elettriche, promuovendo l’istallazione di colonnine di ricarica presso i propri centri: è stata prevista l’integrazione di 40 stazioni di servizio delle 4500 presenti sulla penisola, ma il progetto si muove ancora a rilento. Idea in fase di sviluppo anche in Francia, dove le prime colonnine del programma “Corri-Dor” sono già attive. La loro presenza è prevista in autostrade e centri commerciali ogni 80 km, per un totale di 200 colonnine entro Dicembre 2015, con il fine di incentivare l’uso di veicoli elettrici dando la possibilità di viaggiare per tutto lo Stato. Il tempo di una pausa al bar, bevendo un caffè o sfogliando il giornale, e si può già ripartire: in 30 minuti circa l’auto è carica e pronta per viaggiare.

Nell’Italia di oggi la situazione è ben diversa: 3430 sono le auto green che circolano sulla penisola, nulla in confronto ai 37 milioni di modelli “tradizionali” che ogni giorno percorrono le nostre strade. L’aumento dei punti di ricarica potrebbe aiutare ad incentivare questa nuova realtà green? È ciò che auspica lo Stato francese, ma anche quello italiano. Per ora sono 683 le colonnine elettriche di ricarica presenti sulla penisola, con 77 province fornite. L’ad di Enel, Francesco Starace, precisa che, una volta trovata l’approvazione delle reti autostradali e delle città, tale numero potrebbe aumentare fino a 15mila centraline in due anni.

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