Brescia: Motorizzazione e Provincia insieme per abbattere i disagi
unasca | il 17, Nov 2016
Alcuni dipendenti del settore Trasporti provinciale si occuperanno degli arretrati. Un’intesa che avrà durata di sei mesi, ma potrà essere prorogata o ridotta
Provincia e Motorizzazione uniscono le forze e trovano un’intesa per far fronte ai disagi che utenti, aziende e autoscuole stanno vivendo a causa della mancanza di personale. E’ stato firmato, infatti, un paio di giorni fa un protocollo d’intesa tra il presidente Pier Luigi Mottinelli e il direttore dell’Ufficio Motorizzazione Civile di Brescia, Lorenzo Loreto, che dovrà essere approvato però dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti prima di avere efficacia. Si tratta di un accordo che prevede che due, tre unità del settore Trasporti provinciale diano per sei mesi man forte occupandosi delle azioni informatiche, per smaltire gli arretrati e liberare personale utile agli esami e alle revisioni che sono il nodo principale, se non l’unico, delle lentezze della Motorizzazione. I sei mesi potranno essere prorogati oppure accorciati se i tempi di attesa scenderanno sotto il mese di attesa ritenuto fisiologico. Tutto questo accade per far fronte al caos che la carenza di personale della Motorizzazione e l’aumento della forbice di competenza rispetto agli addetti che possono sbrigare le pratiche ha prodotto negli ultimi mesi causando disagi forti a chi, tra gli utenti, aveva per esempio il foglio rosa e l’ha visto scadere per l’impossibilità di accedere alla sessione d’esame. L’obiettivo del “prestito” di personale è quello di permettere di ottenere l’esame entro tre mesi, recuperando insomma un ciclo di normalità dei tempi di attesa nei vari procedimenti che competono alla Motorizzazione. Quanto alle revisioni, per i veicoli il quadro è meno grave perché si può ricorrere al meccanico privato, anche se i costi sono chiaramente differenti. Il problema più serio è per i mezzi commerciali. A questi, se non si riesce a soddisfarli entro un mese, viene data la proroga di altri 30 giorni, poi rischiano di restare fermi. L’intesa, che trova d’accordo anche Unasca, potrà dare un po’ di ossigeno, se dalla capitale risponderanno presto. Al Ministero sono già informati del documento «che sarà di modello» secondo il presidente Montanelli.