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L’Asaps denuncia disparità di trattamento tra autotrasportatori italiani e stranieri

L’Asaps denuncia disparità di trattamento tra autotrasportatori italiani e stranieri

| il 18, nov 2016

Allarme dell’associazione dopo il caso dell’autista romeno a cui era stata restituita la patente dopo un’inversione a U sull’autostrada della Cisa

L’Asaps, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, ha riaperto la polemica sul “pacchetto stranieri” del nuovo codice della strada in seguito alla vicenda dell’autista romeno che ha compiuto un’inversione a U in autostrada ma aveva riavuto indietro la patente.
Il 27 luglio scorso, l’uomo, alla guida di un Tir di 18 metri, aveva deciso di invertire la marcia infilandosi in un bypass sull’A5 all’altezza di Pontremoli. Una pattuglia ha poi bloccato l’autoarticolato: per il 30enne romeno multa da 8 mila euro, sequestro del camion per tre mesi e revoca della patente. Questa però gli è stata prontamente restituita. Secondo l’articolo 135 del codice della Strada: “Qualora il titolare della patente ritirata dichiari di lasciare il territorio nazionale, può richiedere la restituzione della patente stessa al prefetto”. L’autista può quindi guidare ovunque, tranne in Italia.
L’Asaps ha condannato l’accaduto: “Così la sicurezza sarà sempre perdente”. Secondo il presidente Giordano Biserni, c’è un una falla nel sistema che produce una grande disparità rispetto agli autotrasportatori italiani, che in un caso analogo non potrebbero più continuare a condurre il mezzo in nessun luogo, dato che la loro patente sarebbe revocata. Conclude Biserni: “Siamo in attesa delle norme inserite nel “pacchetto stranieri” che giace da tempo in Parlamento: la legge attuale ha troppi varchi per i furbi”.

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