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Cima

Autoscuole, incognita Covid-19 sui tempi di riapertura

Autoscuole, incognita Covid-19 sui tempi di riapertura

| il 14, Apr 2020

L’emergenza sanitaria del Covid-129 ha colpito duramente anche il settore delle autoscuole. Unasca lancia l’allarme per le gravi ripercussioni nel settore dove operano 7.000 autoscuole che danno lavoro circa 30mila persone tra addetti al front-office, insegnanti di teoria e istruttori di guida.

L’attività didattica delle autoscuole è sospesa dai primi di marzo e ciò che preoccupa maggiormente è l’incognita sulle tempistiche per la riapertura e la ripresa di tutte le attività: sono infatti sospese tutte le pratiche
inerenti il conseguimento delle patenti di guida per migliaia di utenti, e il rinnovo per gli autisti professionali della carta di qualificazione del conducente (cqc), documento essenziale per poter circolare. Unasca evidenzia, inoltre, l’emergenza economica in cui versa l’intero comparto: a fronte di un sostanziale azzeramento degli incassi, le autoscuole devono sostenere numerose spese correnti legate ad utenze, stipendi e contributi, bolli, assicurazioni, affitti di locali e box.

«Ad oggi – sottolinea il Segretario Nazionale Autoscuole Unasca Emilio Patella – nessun titolare ha ancora percepito il bonus di 600 euro e nessun dipendente è stato beneficiato della cassa integrazione. Il pericolo è che si continui a pensare all’istruzione come una attività a rischio contagio e che pertanto anche per le autoscuole si pensi ad una ripresa dopo l’estate. Una scadenza temporale che non ci possiamo permettere. Molti colleghi sono già al limite, anche perché da gennaio alle patenti di categoria B è stata applicata l’IVA al 22% e questo ha rallentato la richiesta da parte di molti giovani. Chiediamo dunque al Governo che sia data attenzione alla nostra situazione. Vogliamo riprendere a lavorare – conclude Patella – appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno, adottando tutti i dispositivi di protezione che l’Istituto Superiore di Sanità riterrà opportuni».

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