Cara UNASCA, ti scrivo…
unasca | il 27, Lug 2020
Vorrei, ma tanto so che non succederà, che le mie parole fossero lette dal mondo e non solo da voi. Vorrei farvi capire quanto vi sono vicino, visto che poche persone sanno riconoscere e rispettare l’impegno altrui, per altro gratuito. Provo a scriverlo in pochi passaggi, sperando di cogliere il centro del mio pensiero con poche righe.
Dopo tanti anni di lavoro, ma poi neanche tantissimi, mi trovo a dover fare i conti con il “impara” a scrivere. Siamo entrati ufficialmente nel terzo Millennio delle pratiche automobilistiche, da dove semplici “scrivani fiorentini”, siamo diventati dapprima ufficiali pubblici nel ruolo delle loro funzioni durante una presa di firma, al dopo, dove siamo diventati detentori di un servizio pubblico quasi in autonomia; come per le nazionalizzazioni. Siamo passati dalla penna alla tastiera e dalla stampante allo scanner in quasi solo 15 anni. Siamo entrati di diritto nel sistema e mai come oggi lo possiamo affermare.
Siamo professionisti ogni giorno sempre di più e tutto questo lo dobbiamo a due grandi forze: alla nostra immensa ed inesauribile forza di volontà nel pensare avanti e al futuro; alla nostra grande forza associativa.
Due forze, messe a nostra disposizione, che ci hanno traghettato di diritto in questo mondo. Sento parlare i miei colleghi e nessuno che si fermi a riflettere al dove eravamo ed a chi eravamo. Sento parlare, ma nessuno che riconosca a voi, in primis al nostro passato, ed alla nostra Associazione quanto fatto fino a qui.
Sì, le persone che sono passate in UNASCA che hanno fatto la differenza e la nostra storia. Sì, quelle persone che oggi ancora sono con noi e che stanno scrivendo di diritto, il nostro cammino la nostra storia ed il nostro futuro. A quelle persone, io voglio dire: grazie.
Grazie a chi non c’è più ma ha fatto tanto per noi e per il nostro lavoro. Grazie a chi è ancora qui con noi a combattere, cercando di fare sempre un passo avanti in questa bufera di guai. Grazie a: Antonio, Yvonne, Emilio, Eliana, Andrea, Alessandro, Giancarlo, Santo, Giuseppe, Raul, Marco, Alessandra, Fabio, Patrizia e a tutte le persone che, meritatamente, sono lì e fanno la differenza. Tutti nomi di persone eccezionali che danno il loro massimo senza chiedere mai… un grazie.
Chiedo scusa a chi non ho menzionato, solo perché magari di qualcuno mi sfugge il nome, ma non mi sfugge di certo l’impegno profuso alla nostra Associazione di categoria. Grazie di cuore per quello che state facendo per quei piccoli Associati come me che in un modo o nell’altro cercano di andare avanti e crescere, e vi chiedo scusa se solo oggi vi scrivo apertamente. Vero è che lo potevo fare prima, ma non l’ho fatto. Mai dire mai, e meglio tardi che mai. Purtroppo, non l’ho fatto quando con noi c’era Ottorino… ma di lassù lui sa che io pensavo, e penso ancora, questo di UNASCA. L’UNASCA che vorrei e l’UNASCA del futuro… è quella che è stata, ed è quella che è oggi.
UNASCA, grazie a tutti di esserci! Vi abbraccio forte, virtualmente sia chiaro… COVID-19 docet!, sperando di farvi cosa gradita vi lascio questa mia piccola storia di vita.
Roberto Capponcelli