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Cima

Unasca incontra Reiter, Direttore di Moving

Unasca incontra Reiter, Direttore di Moving

| il 18, Feb 2014

Rafforzare la formazione alla guida e l’educazione alla sicurezza stradale anche nelle scuole dell’obbligo

Lei è il Direttore del MOVING, associazione internazionale che si occupa di road safety  (sicurezza stradale). Ci può raccontare di cosa si occupa la sua associazione, dei vostri obiettivi e dei vostri  progetti?

“MOVING é un’associazione non governativa che si occupa di sicurezza stradale. I suoi membri sono prevalentemente case editrici europee per scuole guida. L’associazione nasce nel 2011 e ha sede a Berlino. Ci piace definirci una casa aperta, ovvero, uno dei nostri membri più giovani è l’Academy Group – un’impresa tedesca che si è specializzata sulla fornitura di ampi servizi per le scuole guide, tra questi, per esempio, i supporti finanziari professionali. MOVING, insieme ai suoi membri, vuole dare un contributo al ottenimento di una maggiore sicurezza stradale.

“Dobbiamo comprendere che tutti siamo partecipi del traffico: sia con sei, sedici o sessanta anni, che in bicicletta, in autobus, in macchina o sul motorino.”

I punti fondamentali della nostra efficienza stanno soprattutto nel mantenere e nel rinforzare la formazione alla guida, nel diffondere l’educazione nel Kindergarten (scuole materne – n.d.r.) e nelle scuole dell’obbligo, così come diffondere la sicurezza stradale al maggior numero possibile di utenti. Per noi la sicurezza stradale non comincia nella autoscuole, ma già molto tempo prima. Dobbiamo comprendere che tutti siamo partecipi del traffico: sia con sei, sedici o sessanta anni, che in bicicletta, in autobus, in macchina o sul motorino”.

Come vede il futuro dell’istruzione alla guida in Europa? Secondo Lei rimarrà in mano ai professionisti storici dell’istruzione alla guida (Istruttori e Autoscuole) o ci sono altri soggetti che vorrebbero far parte di questo importante e delicato processo di formazione?

“MOVING  è stata fondata come movimento europeo ed internazionale. Oggi l’85% di tutte le direttive e leggi vengono preparate a Bruxelles. Per questo, anche se gli inizi e le attuazioni pratiche sono di origine nazionale, noi dobbiamo far partire le nostre iniziative da Bruxelles. MOVING è convinta di dare un gran contributo affinché gli istruttori professionali possano rimanere al centro della formazione futura. E’ ormai palese che dappertutto in Europa si trovano delle “forze particolari” che aspirano in parte a questa meta. Però se tutti noi professionisti storici stiamo ben attenti, svolgiamo con responsabilità le nostre attività e stiamo aperti a nuove richieste politiche, professionali ed anche tecnologiche, allora non abbiamo nulla da temere”.

Lei rappresenta un mondo imprenditoriale che da sempre è uno strumento fondamentale di supporto ai docenti durante le loro lezioni di teoria. L’introduzione della tecnologia ha stravolto anche il settore della formazione alla guida. Non pensa che a volte sia un po’ troppo ingombrante? Mi riferisco prevalentemente all’e-learning o all’uso dei simulatori di guida.

“Niente paura di fronte alle tecnologie. Le nuove tecnologie entravano, entrano e continueranno sempre ad entrare nelle professioni, nei processi e nei prodotti. E non si fermeranno neanche davanti alle professioni di istruttore, di insegnante ecc. E perché dovrebbero? Per noi è una grande opportunità di accertarle, di integrarle e di addomesticarle. E’ curioso, io che non sono italiano, molti anni fa rimasi impressionato proprio dal vostro termine linguistico “elettrodomestici”.. Come Bernhard Reiter penso che la formazione di domani sarà divisa in quattro: 1° imparare da soli (libro, CD, internet ecc.); 2° imparare insieme all’istruttore professionale ed altri allievi nella scuola guida (per la formazione teorica); 3° imparare a guidare virtualmente, cioè con un simulatore di guida; 4° imparare a guidare nel mondo reale insieme all’istruttore professionale di autoscuola, per la parte pratica”.

“Niente paura di fronte alle tecnologie. Le nuove tecnologie entravano, entrano e continueranno sempre ad entrare nelle professioni, nei processi e nei prodotti.”

Parliamo di sicurezza stradale. Lei è superpartes, quindi Le chiedo di rispondere come road safety expert. Gli Istruttori di Guida dicono che gli allievi hanno bisogno di guidare di più, poiché spesso sono preparati per passare gli esami di guida, ma non sono sempre pronti ad affrontare il traffico. I cittadini dicono che guidare in Autoscuola costa caro e quindi si esercitano con altre persone che spesso non sono qualificate per farlo, o si trovano in situazioni difficili da gestire. Anche in Germania avete lo stesso problema? Ha qualche idea per risolvere il problema?

“Imparare a guidare costa. Caro o meno caro, questo é molto relativo. John F. Kennedy 50 anni fa disse: “L’educazione costa. La mancanza di educazione costa molto di più.” Lei sa quanto costa guidare un’auto per 50 anni? In Germania secondo una statistica ufficiale guidare individualmente costa 320.000 € in 54 anni. Una patente in Germania costa massimo 2.000 €. La relazione matematica é di 1:160. Io penso che da voi non sia tanto diverso…

Anche noi come voi in Italia adesso abbiamo introdotto la guida accompagnata per gli aspiranti neo-patentati. I ragazzi possono cominciare già a 17 anni. Il vantaggio è che questi giovani conducenti, con poca pratica ed esperienza, in 12 mesi percorrano tra i 3.000 e i 6.000 km in più sotto un’affidabile sorveglianza. I km percorsi, quindi, in media sono decuplicati rispetto ai 300 o 600 km percorsi insieme all’istruttore. E per il fatto che questo ‘anno di prova’ inizia dopo l’autorizzazione ufficiale concessa dagli istruttori professionali, gli allievi non perdono le ore di guida sancite dalla legge. Questo modello è una buona soluzione in Germania ,e credo anche da voi, infatti serve a creare conducenti più responsabili ed esperti”.

Ha qualche consiglio da dare ai nostri Istruttori di Guida?

“Pazienza! Italiani da tanti secoli hanno sopravvissuto a ben altre crisi”.

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