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Aggiorniamoci

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| il 14, Apr 2014

I formatori devono aggiornare le loro conoscenze, ma soprattutto i metodi di insegnamento e di comunicazione

Negli ultimi giorni, tra la miriade di problemi affrontati, una parola è tornata spesso in evidenza: aggiornamento. La direttiva 2000/56 UE, che ha introdotto le nuove patenti, costringendo gli operatori delle autoscuole ad un aggiornamento forzato, all’allegato IV tratta della formazione iniziale e periodica degli esaminatori, stabilendo il termine di 2 anni (2015) per il primo aggiornamento. Da settembre, sei mesi prima della scadenza, sarà possibile organizzare la seconda tornata di corsi di formazione periodica obbligatori per insegnanti e istruttori di autoscuola.

I giovani comunicano in modo differente rispetto a qualche anno fa, quindi occorre adeguarsi e utilizzare gli strumenti a loro famigliari

Da ultimo il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, in fase di pubblicazione, evidenzia l’aggiornamento dei conducenti abilitati come una delle misure da adottare per limitare il numero degli incidenti. E’ uno dei temi di cui si discute a livello europeo e fa piacere evidenziare che il Consiglio Nazionale Autoscuole del dicembre 2013 ha approvato all’unanimità una mozione che pone l’aggiornamento dei conducenti come una delle proposte che Unasca chiede al legislatore, in vista delle modifiche al Codice della Strada. Aggiornamento e acquisizione di nuove competenze per i formatori, per gli esaminatori, per i conducenti.

I formatori devono aggiornare le loro conoscenze, ma soprattutto i metodi di insegnamento e di comunicazione: i giovani comunicano in modo differente rispetto a qualche anno fa, quindi occorre adeguarsi e utilizzare gli strumenti a loro famigliari, dalle app ai social network, integrandoli con l’insegnamento  in autoscuola.  Linguaggio e strumenti diversi andranno utilizzati nei confronti di persone in età avanzata in occasione di corsi di aggiornamento periodico. A loro volta gli esaminatori devono aggiornare competenze e metodo di valutazione dei candidati, considerando la guida in senso globale, l’interazione tra il conducente e l’ambiente esterno e iniziando finalmente anche a valutare la guida ecologica: oggi se un candidato guida secondo i principi eco viene sicuramente respinto! Infine, occorre che i conducenti abilitati qualche decennio fa aggiornino le loro conoscenze e riflettano sulle nuove tecnologie, su nuovi modi di circolare, sui limiti psicofisici dovuti all’età.

Su questo ultimo tema Unasca insiste da tempo e sta preparando un contributo da distribuire all’utenza che si rivolge alle autoscuole e agli studi di consulenza associati, in occasione del rinnovo della patente di guida. Si tratta di un primo passo verso una maggiore sicurezza, in attesa che il  legislatore traduca in norma le indicazioni contenute nel PNSS.

Emilio Patella

Segretario Nazionale Autoscuole

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