La fabbrica della patente
unasca | il 19, Mar 2014
Il volto è disteso: assomiglia a quello dell’atleta che dopo mesi di allenamento ottiene un gran bel risultato in gara
Ma c’è da giurarci che il Sottosegretario ai Trasporti Erasmo D’Angelis, pur esprimendo ad ogni sguardo soddisfazione e certezze, sa che sui cambiamenti che stanno riguardando la PA nel mondo dei trasporti lo Stato si stia giocando la faccia e una grande fetta di credibilità. Ed ogni sua parola è pesata e giustamente ponderata.
È il giorno della presentazione ufficiale della nuova “fabbrica della patente”, ma in realtà è il momento in cui lo Stato presenta la sua dieta dimagrante a favore di un’efficienza e di una attenzione ai cittadini che ci proietta verso l’idea di uno Stato moderno e giustamente a misura di cittadino. E se il buon giorno si vede dal mattino, non si può nascondere che l’inizio di quest’anno stia portando per davvero un’aria diversa. Insomma: non è solo che qualcosa si muove, ma a quanto pare sembra che lo Stato, nei suoi mille gangli, apparati e processi questa volta stia facendo sul serio.
Sembra che lo Stato, nei suoi mille gangli, apparati e processi questa volta stia facendo sul serio
Sottosegretario, il rinnovo delle patenti ci avvicina all’Europa e determina un cambio epocale. È d’accordo?
Certo, e anzi lo definirei un cambiamento epocale perché è un salto nel presente, cioè proietta il nostro Paese verso un’informatizzazione dei processi che ci consentono già da ora di semplificare la burocrazia e la vita dei cittadini con una patente non falsificabile e più moderna. Una card che racchiude in sé tutti i dati necessari come foto ed elementi di riconoscimento perché immediatamente possano essere eseguiti tutti i controlli.
La patente è uno dei primi passi verso una mutazione del mondo dei trasporti privati. Era il Paese ad essere indietro prima, o stiamo procedendo verso una riorganizzazione del sistema più vicino alle esigenze del cittadino?
Abbiamo fatto un’operazione a costo zero con 11 milioni di euro di risparmio previsti all’anno per le casse dello Stato. Io credo che tutto questo sia possibile grazie alla volontà dell’Istituzione di essere più snella per il cittadino: cosa serviva? Intanto un po’ di passione per seguire e accompagnare la trasformazione della macchina dello Stato; ma anche avere la volontà di valorizzare le competenze e le capacità del personale delle istituzioni, scoprendo che il know-how c’è e va espresso! Oggi in 3 giorni la patente arriva a casa grazie ad una sinergia voluta e richiesto dallo Stato a tutti gli attori in campo. Penso, ad esempio, al ruolo del medico durante il processo del rinnovo della patente. Ma oggi i cittadini hanno avuto dimostrazione che lo Stato se vuole può semplificarsi e lavorare su piattaforme informatiche con competenza per migliorare la vita dei cittadini e semplificare i processi.
In questo senso dalla lettura della legge di stabilità che prevede la nascita dell’archivio unico per le pratiche auto vorrei capire, dopo la ‘fusione’ da lei immaginata tra Aci e Motorizzazione, se e come si possono delineare la gestione delle competenze pubbliche da quelle private.
In sintesi, vorrei capire come lo Stato immagina (se già lo ha fatto) di gestire la competenza pubblica (Motorizzazione) da quella pubblico privata oggi in capo ad Aci.
Aci è un ente di Stato. Parliamo di due strutture parallele cresciute nel tempo come fotocopie. L’obbligo che abbiamo con la legge di stabilità è di ridurre i costi sia per lo Stato che per i cittadini e lo faremo insieme all’Aci. Automobil Club è un brand italiano che nessuno vuole cancellare: però si tratta di creare sinergie che ti permettano di avere un unico archivio, un unico modello di gestione e anche di ottimizzare tutto il personale per avere meno costi. È un lavoro enorme, lo sappiamo. Ma stiamo facendo anche questo.
Sinergia pubblico e privato?
Sicuramente si, nel segno dell’efficienza.
Oggi abbiamo quasi 4 milioni di veicoli privi di polizza assicurativa circolanti. Possiamo ridurre e colpire questa evasione di massa perché con il nuovo sistema riusciamo ad incrociare una mole incredibile di dati
Ritiene che questi cambiamenti siano in linea con l’esigenza di uno stato più moderno, in cui burocrazia e difficoltà amministrative non siano più un ostacolo per il cittadino?
La Motorizzazione civile è avviata ad essere un ente che rappresenti uno Stato più snello e professionale: in una parola più all’altezza dei tempi, e che sa lavorare con i nuovi sistemi tecnologici ridecendo costi e tempi, e soprattutto in grado anche di colpire le illegalità. Oggi abbiamo quasi 4 milioni di veicoli privi di polizza assicurativa circolanti. Possiamo ridurre e colpire questa evasione di massa perché con il nuovo sistema riusciamo ad incrociare una mole incredibile di dati: da quelli dei veicoli circolanti a quelli delle compagnie assicurative oltre a quelli dei controlli su strade e autostrade come Tutor, Telecamere ZTL e Telepass.
Sul rinnovo patenti ci sono prime esperienze entusiasmanti dei nuovi titoli di guida consegnati solo dopo due giorni. Ve lo aspettavate un via col botto?
Non ci aspettavamo tempi così celeri. Ma questo dimostra che se lo Stato vuole fare, fa e ce la fa.
Di Damiano Beltotto
Pubblicato sul numero 03/2014 del magazine Il Tergicristallo