A Firenze la patente è un miraggio
Aniello Raiola | il 21, Mag 2018
Giampaolo Nannini, segretario provinciale Unasca, ha denunciato nei giorni scorsi la grande situazione in cui versa la Motorizzazione di Firenze tra prove saltate, cinque mesi per il test di pratica e fogli rosa da rifare
Dare l’esame di guida? Un miraggio. La motorizzazione è sotto organico, gli esaminatori sono pochi e non arrivano nemmeno da fuori Firenze, così le prove pratiche non si possono fare e c’è anche a chi, per questo, scade il foglio rosa. A denunciare la situazione Giampaolo Nannini, segretario provinciale Unasca. «E’ un problema per le famiglie e i candidati, ma anche per le autoscuole – spiega – che subiscono per questo un danno di immagine e economico. Ormai sono diversi mesi che perdura questa situazione. Chi è pronto a dare l’esame non può sostenerlo, perché siamo obbligati a far passare avanti quelli più vicini alla scadenza dei sei mesi del foglio rosa. E se questi bocciano, devono ricominciare daccapo».
Così, se già conseguire una patente costa sui 500 euro, a causa di questi ritardi – si parla mediamente di quattro mesi di attesa – i candidati devono spendere almeno altri 150 euro per ripartire con un nuovo foglio rosa. E se le autoscuole non fanno esami, non guadagnano e riescono a stento a pagare i propri dipendenti. Il problema non è degli esami di teoria, che vengono smaltiti velocemente, ma degli esami pratici, per il conseguimento di tutte le patenti, non solo la B. «Pur avendo la disponibilità del campo per eseguire le prove pratiche con le moto, anche in questo caso non le possiamo fare, perché mancano gli esaminatori della motorizzazione», sottolinea il sindacalista e titolare dell’autoscuola Bandino, che, come altre 43, fa parte della Cooaf, la cooperativa autoscuole fiorentine. Per il mese di giugno le autoscuole fiorentine hanno richiesto cira 2mila esami di guida, ma ne potranno fare solo il 40%. E i candidati che non rientrano? «Vanno ad allungare la lista di attesa. E non è una bella cosa. C’è chi prende la patente per lavoro e non può aspettare, ci sono famiglie che pagano centinaia di euro per permettere ai figli di conseguire la patente ed essere più autonomi. Invece aspettano quattro, cinque mesi per sostenere l’esame, con il rischio di spendere ancora se vengono bocciati», dice Nannini.
Il problema sta nei tagli che sono stati fatti a livello nazionale negli ultimi anni. Per qualche tempo, per smaltire le richieste, arrivavano esaminatori da altre sedi, o direttamente da Roma, a volte pagati, secondo accordi, dalle stesse autoscuole. «Adesso non è più così. Nei giorni scorsi il direttore della Motorizzazione di Firenze ci è venuto incontro, accogliendo qualche altra richiesta di esame di guida per giugno, ma il problema resta e non sappiamo più a chi rivolgerci», conclude il segretario provinciale Nannini. Forse al prefetto, forse al nuovo governo, quando si costituirà. Ma nel frattempo, chi deve prendere la patente – è il messaggio delle autoscuole – sia paziente, perché forse i sei mesi di foglio rosa non saranno sufficienti per raggiungere l’ambito traguardo.
(da lanazione.it)