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sabato 23, Novembre 2024

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Cima

Auto elettrica, ricarica davvero accessibile per tutti?

Auto elettrica, ricarica davvero accessibile per tutti?

| il 28, Apr 2021

di Francesco Osquino, Vicesegretario nazionale Studi di consulenza UNASCA

Il Tergicristallo torna a dare voce ai conducenti con disabilità. È per me un vero piacere tornare a firmare la rubrica UNASCAbile, perché la battaglia gentile per dare opportunità di mobilità a tutti non può fermarsi. Ci sono tre fattori che rendono, oggi, UNASCAbile uno strumento utile.

Il primo è che l’Italia ha un Ministro per le disabilità, dopo una parentesi durata più di un anno. Il secondo è che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha tra i suoi pilastri la coesione sociale, difficile da realizzare se non c’è anche massima attenzione alle disabilità. Il terzo fattore è la decarbonizzazione che indirizza velocemente il mondo dell’auto verso o l’ibrido o il full electric.

Quando pensiamo all’auto elettrica, tendiamo ad associarvi una facilità di guida che è data dalla diversa meccanica del mezzo. Ma l’ecosistema dell’auto elettrica deve includere anche le colonnine di ricarica. Chi si preoccupa oltre alla loro capillarità sul territorio anche della loro accessibilità? Una prima risposta arriva da una ricerca pubblicata nel Regno Unito dal Research Institute for Disabled Consumers (http://www.ridc.org.uk) e commissionato da urbanforesight.org, fornitore di colonnine urbane pop-up.

Da questo studio appare evidente che la ricarica dei veicoli full electric preoccupa la maggior parte dei conducenti con disabilità. Se pure disposti ad acquistare auto elettriche, in UK lo faranno solo se le colonnine e i sistemi di collegamento fra auto e rete saranno resi più accessibili. Ad oggi, due terzi degli intervistati temono di trovare la ricarica delle auto elettriche “difficile o molto difficile da effettuare”.

Circa il 54% degli intervistati afferma che sollevare il cavo di ricarica dal bagagliaio e poi collegarlo può essere per loro un’operazione difficile o molto difficile. Vi è poi un 41% che teme di dover faticare troppo per portare il cavo al caricabatterie, a cui si aggiungono due terzi (66%) preoccupati dal pericolo di inciampo e per le barriere attorno la colonnina. Tra gli intervistati, non solo conducenti di vetture adattate per disabili, ma anche persone di età avanzata o che soffrono di artrite, malattie muscolari o con un controllo motorio compromesso.

In Italia, purtroppo, si aggiunge anche una difficoltà che il regime IVA per la ricarica elettrica. Nel settembre dello scorso anno, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha negato che alla stazione di ricarica spetti l’aliquota agevolata al 4% “in quanto non costituisce un pezzo destinato all’adattamento del veicolo del disabile”. Abbiamo ancora molta strada da fare. Intanto, felice di essere tornato a bordo.

(Foto: Unsplah)

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