AUTOSCUOLE: si insegna la vita
ilTergicristallo.it | il 21, Set 2016
La formazione al rispetto sociale e alla convivenza, nell’ambiente strada, come nella vita, è garantita dal rispetto di se stessi, dall’accettazione dell’altro e dalle regole.
In questi mesi siamo stati colpiti da notizie tragiche di attentati, stragi, aggressioni, femminicidi. Spesso sono stati presentati come guerre di religione, a volte accompagnati da problemi psichici, disagio sociale, oppure frutto di una cultura arretrata.
Dopo aver letto analisi storiche e sociologiche, aver sentito diverse opinioni e possibili o improbabili soluzioni mi è venuto spontaneo pensare alla nostra società, alla mia esperienza e al mio, nostro, mestiere. Negli ultimi decenni le autoscuole hanno avuto una clientela variegata. Le nostre aule si sono riempite di persone di diverse nazionalità, differenti religioni, culture, età, ma con una sola aspirazione: conseguire la patente. Per molti il conseguimento della patente è un atto dovuto, qualcosa che bisogna fare, per altri una vera e propria conquista, la possibilità di trovare un lavoro o un atto di emancipazione personale e sociale.
A tutti nelle nostre aule, sulle nostre auto abbiamo insegnato e insegniamo che sulla strada siamo tutti uguali, poveri o ricchi, bianchi o neri, buddisti e cattolici, laici o osservanti, giovani e anziani, motorizzati e pedoni. Ciascuno con le proprie caratteristiche, le proprie capacità o debolezze, le proprie esigenze o aspirazioni.
Cerchiamo di far comprendere e condividere che la convivenza nell’ambiente strada è garantita dal rispetto di se stessi, dall’accettazione dell’altro e dalle regole, le norme della circolazione stradale, a cui seguono sanzioni per chi non le rispetta. Spieghiamo che si può essere esclusi temporaneamente o in modo definitivo dalla guida di veicoli a motore se il mancato rispetto delle regole è particolarmente grave o recidivo e che ciascuno ha le proprie responsabilità (amministrativa, civile e penale) non delegabile ad altri.
Possiamo dire con ogoglio che siamo scuole di formazione al rispetto sociale e alla convivenza e che spesso per cittadini che arrivano da altre nazioni e altre culture siamo tra i primi a dover insegnare loro le regole del nostro Paese.
A volte in alcune occasioni ho definito per scherzo le autoscuole come delegazioni ONU, facendo riferimento alle varie nazionalità dei nostri allievi, ma riflettendo ora mi accorgo che è molto più che una battuta.
Emilio Patella
Segretario Nazionale Settore Autoscuole