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Documento unico, lavorare sul fattore tempo

Documento unico, lavorare sul fattore tempo

| il 08, ago 2019

Dopo le province di Terni, Teramo e Viterbo, la sperimentazione è stata allargata a Milano, Torino e Roma. La priorità è battere il fattore tempo nella compilazione del fascicolo in ambiente web e iniziare a lavorare quanto prima con un software dedicato. A un mese dall’avvio della fase sperimentale del Documento unico, è questo che emerge da un primo pit stop con Alessandro Cherubini, Vice segretario nazionale degli Studi di consulenza UNASCA.

«Ci siamo accorti fin da subito – dichiara Alessandro Cherubini, Vice segretario nazionale degli Studi di consulenza UNASCA – che si tratta di un sistema alquanto diverso, più complesso perché strutturato sull’integrazione e interconnessione dei due sistemi della Motorizzazione e del PRA. La sperimentazione si sta facendo su un portale web dedicato del MIT e la procedura è completamente manuale. È un’operatività complessa. Noi siamo abituati a gestire le nostre operazioni con un software gestionale che aiuta e delinea tutti i processi delle operazioni automobilistiche. Qua si deve tornare invece a un’imputazione dei dati e alla gestione dei vari atti di vendita fino all’inoltro dei pagamenti».

Inserimento manuale dei dati significa non riuscire in prima battuta a quantificare con esattezza come questo tempo possa incidere sull’operatività dello Studio. In media un’operazione sul portale può durare una ventina di minuti. Ma non è possibile ora fare previsioni su volumi più consistenti. Se poi si considera che l’ambiente web non sarà la modalità principale di creazione del fascicolo digitale, ecco che la priorità diventa arrivare quanto prima a testare il software che dialogherà con i due archivi digitali.

«Abbiamo fatto delle ipotesi – prosegue Cherubini -, aspettiamo che le Amministrazioni mettano a disposizione delle software house con tutti i materiali per i prossimi test. Ai miei colleghi sento di dire di attivarsi con tutti i procedimenti, a partire dalla gestione delle firme sia per i titolari di STA che per i dipendenti. UNASCA c’è e ci sarà. Abbiamo messo in aula più di duemila persone in quattro seminari. A settembre abbiamo due appuntamenti a Catania e Oristano e arriveremo a quasi tremila persone formate. L’Associazione si interfaccia con le Amministrazioni per dare il proprio contributo per migliorare il sistema e la qualità del lavoro. Ora è necessario che le software house siano messe nelle condizioni di fare una partenza ancora più massiccia».

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