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giovedì 21, Novembre 2024

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Cima

Il Sermetra, una gran (bella) storia, vent’anni dopo

Il Sermetra, una gran (bella) storia, vent’anni dopo

| il 26, Mag 2014

La consueta assemblea annuale del Sermetra ha avuto un sapore diverso da quelle passate.

 

Almeno per me che, guardando le immagini del video relativo agli eventi caratterizzanti la nascita e il lungo cammino di questi vent’anni del nostro consorzio, ho avuto modo di rivivere un gran bel film nel quale la categoria degli studi è stata l’indiscussa protagonista sotto la sapiente regia dell’Unasca e poi, a seguire in quell’epoca, anche con l’aiuto di Federtaai.

E, in qualche modo, il ritrovarsi pure in un periodo complesso e carico di tensioni che caratterizzò un’epoca (1994/1995) molto simile a quella che stiamo vivendo ora, circa vent’anni dopo. Era il momento della patente veloce e delle continue proposte per soffocare nella “culla” la neonata 264/91. In tanti ci provarono, Aci per primo ritenendosi al di sopra delle leggi (che bella novità!), pretendendo con la ben nota arroganza di esentarsi dalla 264. Gli andò male, così come a vuoto andarono la gran parte dei tentativi di scardinare quella legge.

“Il Sermetra fu il progetto “centrale” per l’avvio del cambiamento che ci ha trasformato in soggetti privati erogatori del doppio servizio pubblico…”

 

Era anche l’epoca delle semplificazioni: da una parte Aci e dall’altro la Motorizzazione, ognuno con il suo progetto, teso a demolire il nostro ruolo per consegnarlo ad altri. Erano gli anni in cui il servizio pubblico voleva ghettizzare il nostro ruolo a semplici passacarte ante 1991, per poi vederli esclusi dai servizi grazie all’innovazione tecnologica ed informatica. Questo è il quadro nel quale l’Unasca riuscì a coinvolgere le altre associazioni di categoria Federtaai e Aidac (una parte dei delegati Aci, perché l’altra, l’Andac, malgrado condividesse gli obiettivi a tutela dell’impresa 264, non se la sentì) e avviare con le altre una vera e propria rivoluzione copernicana, per usare un termine noto all’ambiente!

E il Sermetra fu il progetto “centrale” per l’avvio del cambiamento che ci ha trasformato in soggetti privati erogatori del doppio servizio pubblico allo stesso identico livello di Motorizzazione e Pra, avvalorato poi nel tempo dalla funzione autenticatrice. Sermetra rappresentò, con gli oltre 2200 imprese che aderirono alla compagine consortile costituita nella sede dell’Unasca il 21 giugno 1994 da 18 soci fondatori, l’entità garante della P.A. di allora per l’avvio del primo progetto di informatizzazione dei servizi motorizzazione, l’ormai celeberrimo “prenota”.

“Un’organizzazione nella quale convivono con rinnovato e consolidato equilibrio i principi ispiratori dell’iniziativa d’impresa e gli ideali solidaristici propri dell’associazionismo”

Il punto di partenza di un lungo percorso che attraverso le presidenze Ciccarone, Murana e Andreoli  ha costantemente sostenuto e realizzato le politiche dell’Unasca di cui ha beneficiato tutta la Categoria. Fatti incontrovertibili. E oggi, dopo vent’anni nei quali gli studi di consulenza automobilistica dal rischio di scomparire (perché questo è stato) sono riusciti invece a conquistare un ben, e rilevante, diverso ruolo evolvendosi al pari di quello della Pubblica Amministrazione, torniamo a rivivere una nuova fase evolutiva nella quale alcuni attori protagonisti tornano a riproporre clichè datati e senza alcuna credibilità.

E con il tentativo di voler imporre, con immutata arroganza, scenari ben lontani dall’interesse generale. Di sicuro il ruolo che le nostre imprese hanno dimostrato di saper interpretare da anni, riconosciuti da atti e fatti pubblici, saprà ancora una volta, oggi come allora, rispondere alle esigenze riformatrici di cui ha bisogno il sistema Paese e continuare a dare il proprio contributo. E Sermetra, ormai diventato una vera e propria organizzazione nella quale convivono con rinnovato e consolidato equilibrio i principi ispiratori dell’iniziativa d’impresa e gli ideali solidaristici propri dell’associazionismo, saprà continuare a sostenere con maggiore efficacia l’azione delle associazioni e della categoria.

Ottorino Pignoloni
Segretario Nazionale Studi

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