Motorizzazione, Palermo ancora senza un centro pubblico revisioni
ilTergicristallo.it | il 01, Ott 2018
Torna il tema della disparità territoriale per le revisioni: a Palermo manca ancora un centro pubblico, che Catania e Trapani invece hanno. Gli Studi di consulenza sopperiscono con la programmazione delle revisioni nelle officine private, automobilisti e imprese si sono abituati a pagare di più pur di effettuare le revisioni per tempo. Il tema, però, non è archiviato sotto la voce “abitudine” per Antonino Carollo, Segretario provinciale degli Studi di consulenza automobilistica UNASCA, che giudica la situazione del capoluogo «atavica». Il problema è comune a molte altre provincie italiane, lo sforzo degli Studi è doppio, pur di non creare ritardi all’utenza. Manca ancora una risposta di sistema da parte della politica.
«Difficoltà ormai sono diffuse come in tutta Italia – spiega Carollo – e più o meno in tutte le provincie dell’Isola. Il nodo cruciale è che Palermo non ha un centro pubblico di revisione, che è una grave inefficienza e grave mancanza. Certo, riusciamo a sopperire con i centri privati e soprattuto con il supporto degli Studi di consulenza che con le sedute programmate nei vari centri riescono a dare comunque il servizio sia ai cittadini che alle imprese. La situazione purtroppo è atavica, perché si protrae da più di un decennio. Nessuno ancora ci ha messo mano definitivamente alla questione e sempre che la cosa sia irrisolvibile e per ora continua a essere affrontata principalmente dagli studi di consulenza, che quotidianamente cercano di assicurare comunque un servizio».
Se da un lato, gli Studi cercano di tenere il passo dell’innovazione digitale proprio per assicurare il disbrigo delle pratiche nei tempi più veloci possibili, non sempre la Pubblica amministrazione segue alla stessa velocità. Da Milano alla Sicilia, il problema è comune, in attesa del turnover.
«Il cittadino e le imprese di questa inefficienza poi vedono ben poco. Perché riusciamo con le imprese tra le officine e le sedute preparate degli studi di consulenza a essere abbastanza efficienti. La stessa cosa succede per autovetture e motocicli grazie ai centri privati di revisione, ecco perché il caso non esplode. La differenza la fanno, però, i 45 euro per la revisione di un mezzo pesante pagati in un centro pubblico e i costi aggiuntivi per la revisione nei centri privati. Ormai sia dal punto di vista del personale che delle infrastrutture, la Motorizzazione è in impasse; soprattutto perché le risorse pubbliche continuano a diminuire. Palermo soffre da tempo e una soluzione non è ancora in vista».
Questa disparità inizia ora a diventare penalizzante anche per gli Studi. «Qualche nostro cliente – conclude Carollo -, ci ha detto apertamente che se fosse riuscito spostarsi, sarebbe andato a fare la revisione in un’altra provincia. Poi si capisce che non si può spostare un mezzo da revisionare e dei costi aggiuntivi se ne fanno una ragione. Il punto è che abbiamo capito che anche le prenotazioni su Trapani non potevano funzionare, perché il loro centro è tarato su esigenze diverse e spesso si finiva in overbooking, visto che non si tratta solo di trovare le infrastrutture ma anche il personale disponibile. Manca l’attenzione della politica. Il direttore della Motorizzazione non può fare miracoli. E non è questo che chiediamo. Serve però una risposta di sistema, a partire dalle assunzioni del personale presso le Motorizzazioni e un adeguato piano di investimenti nelle infrastrutture indispensabili per erogare i servizi essenziali: revisioni e collaudi. In difetto di tutto ciò, la situazione potrebbe diventare insostenibile per l’intero settore».