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Nuove prove su strada per le moto, c’è la data

Nuove prove su strada per le moto, c’è la data

| il 25, ott 2018

Prove su pista per le moto, c’è la data. Le due nuove prove entreranno in vigore dal prossimo 2 gennaio: le sedute di esame pratico per il conseguimento delle categorie A1, A2 e A dovranno essere organizzate in modo da assicurare trenta minuti per ogni candidato. L’ufficialità è arrivata il 25 ottobre, firmata dall’Ingegner Sergio Dondolini. La “Nuova disciplina delle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle patenti di guida delle categorie A1, A2 e A” è stata pubblicata il 12 ottobre in Gazzetta Ufficiale. Le principali innovazioni del Decreto ministeriale del 26 settembre scorso sono: la ripartizione in 3 fasi della prova di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle patenti di guida delle categorie A1, A2 e A; la nuova procedura d’esame in area chiusa e, infine, le nuove prescrizioni in materia di abbigliamento tecnico che i candidati devono utilizzare per affrontare la prova d’esame in argomento.

I percorsi sui quali si svolgono le prove della fase 2 della prova pratica per le patenti A1, A2 e A devono essere previamente verificati dagli Uffici Motorizzazione civile, per controllare che non siano deteriorati al punto da mettere a repentaglio l’incolumità dei candidati. Sui tempi di percorrenza dei due circuiti (non meno di 15 secondi per il primo, non più di venticinque secondi per il secondo), sul cronometro l’esaminatore dovrà far riferimento esclusivamente ai secondi e non anche ai centesimi di secondo. Per quel che concerne il paraschiena, questo deve essere almeno di tipo CB – Central Back Protector (paraschiena centrale) e può essere anche integrato nella giacca.

Attesa la necessità di adeguamento delle piste così come sono indicate nel Decreto del 26 settembre scorso, a partire dal 2 gennaio 2019 le prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle categorie A1, A2 ed A, sono svolte secondo le procedure previste dal Decreto stesso indipendentemente dalla data di registrazione della domanda d’esame. Queste le indicazioni del Ministero.

«Avendo fatto per cinque anni le prove alla velocità di 30 km/h – commenta il Segretario nazionale Autoscuole UNASCA Emilio Patella -, tutti si erano dimenticati che prima o poi sarebbe stato necessario cambiare. Ricordiamoci che questo cambiamento è stato introdotto a livello europeo per valutare il comportamento reale del motociclista su strada. Significa, quindi, un innalzamento degli standard di sicurezza. Anche se a volte le cose provvisorie diventano definitive è arrivata la Comunità Europea a ricordarci il dovere di adeguarsi alle direttive. Il decreto emanato con qualche ritardo richiede un periodo di transizione per adeguare le piste e trovare nuovi spazi. Già nel 2013 ci sono stati diversi mesi di fermo degli esami, perché le nuove aree e le nuove piste non erano reperibili dappertutto, né per la pubblica amministrazione né per noi. Ci è voluto oltre un anno per avere un numero di piste sufficiente. Il fatto di eseguire un esercizio a velocità superiore comporta la necessità di maggiori spazi: in alcuni casi, le piste utilizzate fino ad adesso sono facilmente adeguabili, in altri vanno cambiate. Si tratta di una trasformazione impegnativa, ma già nel 2013 lo è stata. Ci aspettiamo che il Ministero ci lasci un po’ di tempo per smaltire coloro che hanno giù prenotato l’esame. Dovremo poi avere il tempo di gestire le nuove piste. Non ha senso far convivere vecchie e nuove piste; sarà necessario, invece, fissare una data a partire dalla quale tutti si adeguino alle nuove procedure. Bisognerà ovviamente essere pronti. Ci aspettiamo, inoltre, che si risolva il problema delle esercitazioni su strade frequentate e che venga introdotto un minimo di formazione obbligatoria».

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