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giovedì 21, Novembre 2024

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Cima

Quiz sì, guida ancora no. Gli esami ripartono a singhiozzo, Patella scrive alla Ministra De Micheli

Quiz sì, guida ancora no. Gli esami ripartono a singhiozzo, Patella scrive alla Ministra De Micheli

| il 03, Giu 2020

Mercoledì 3 giugno, la data della riapertura delle Regioni e della ripresa degli esami. Si riparte nelle grandi città con i quiz di teoria, tra mascherine, plexiglass e disinfettanti, orari scaglionati. Mentre per gli esami di guida occorrerà attendere ancora qualche giorno, in alcuni casi una dozzina. Con l’eccezione della Capitale che riparte l’8 giugno con gli esami di teoria e a fine mese per le guide, il clima che si respira in città come Milano, Bari, Torino, Palermo e Bologna è che la fine del lockdown abbia messo a nudo tutte le difficoltà segnalate da Unasca negli anni scorsi, a partire dalla carenza di personale sino a disomogeneità operative. In alcuni casi, inoltre, il sistema ben rodato dei GAO è stato accantonato. L’ultima parola spetta ai metri quadri per mettere in sicurezza gli allievi e allo sforzo degli uffici della Motorizzazione per rimettere in moto la macchina delle sedute d’esame.

C’è un clima di incertezza e frustrazione dopo i due mesi di fermo. Perciò nella giornata di mercoledì, il Segretario nazionale Autoscuole Unasca Emilio Patella, ha scritto alla Ministra dei Trasporti Paola De Micheli e alla Capo Dipartimento Speranzina De Matteo, per richiedere un «intervento che dia indicazioni precise sulle modalità di svolgimento degli esami per il conseguimento della patente di guida, in particolare per la parte pratica. Molti uffici non hanno ancora stabilito calendari di assegnazione date esame, in altri vengono stabilite modalità differenti da quelle di altre province, si inseguono voci di astensione dal lavoro da parte di esaminatori o di rifiuto di effettuare esami ad esempio su autovetture a tre porte, regolarmente collaudate per uso scuola guida», scrive Patella rimarcando la necessità di dare risposte a migliaia di cittadini in attesa della patente.

«A Torino abbiamo avuto la notizia della ripresa degli esami una settimana fa – dice Lorenzo Forneris, Segretario provinciale Autoscuole Unasca di Torino – e siamo partiti con nove sedute tra mattino e pomeriggio. La direzione sta trovando un punto di equilibrio tra la tutela dei dipendenti e le esigenze delle autoscuole. Mentre i ragazzi alla guida, grazie al traffico più rarefatto e a una maggiore concentrazione sulla sicurezza a bordo, hanno addirittura sofferto meno l’ansia da esame. Rimane il dubbio sull’utilizzo dei guanti se sia davvero preferibile al gel, posto che quelli iniziano a scarseggiare».

Da Torino a Palermo. «Prima dell’emergenza Covid – dice la Segretaria provinciale di Palermo Valentina Senettone – prenotavamo 500 candidati al mese, ora siamo a 486. Abbiamo perso pochissimo e ci vengono garantiti quattro turni ogni giorno, anche per categorie miste e un’aula è dedicata alle revisioni patenti e alle cqc. Fortunatamente il nostro calendario riparte dal mese di marzo e viene fatto poco alla volta slittare dal 15 giugno sino al sette di agosto, in modo che non si aggiungano altri arretrati a quelli cumulato durante il lockdown. Termoscanner, percorso obbligato, entrate uscita separate, ingressi scaglionati di 15 minuti, hanno permesso di reggere la ripresa. I ragazzi, in ogni caso, non fremono per il liberi tutti. La patente è importante ma c’è consapevolezza dei rischi, nonostante Palermo sia a zero contagi da due settimane».

Da Palermo a Milano. «I ragazzi sono pienamente consapevoli di quel che è accaduto – dichiara Roberto Masoch, Segretario provinciale delle autoscuole Unasca di Milano – e nessuno si lamenta dei tempi. Siamo ancora in emergenza, no? Capita invece di trovare impazienza tra gli adulti, magari per un rinnovo patente. Certo, tra i colleghi invece c’è la certezza che quel che ci aspetta sarà un periodo di lacrime e sangue nonostante tutto l’impegno che ci sta mettendo la Direzione della Motorizzazione. Se pensiamo alle aule, erano utilizzate quasi tutti i giorni anche prima del Covid, e ora la capienza è ridotta a metà. Gli esami di guida senza il conto privato non verrebbero smaltiti. Siamo ripartiti, sì. Ma il piano è semplicemente cercare di fare esami tutti i giorni e contare sulle proroghe già previste per diluire il più possibile. Tra smart working del personale degli uffici, protocollo sanitario, non potremo pretendere più del senso di abnegazione che la Motorizzazione ci metterà».

Da Milano a Bari. «I gruppi di prenotazione sono stati il frutto di una lunga battaglia – spiega il Segretario provinciale di Bari Raffaele Moretti – e l’adesione è stata talmente ampia che tutti si sono convinti che era uno strumento indispensabile proprio in questa fase. Per ora siamo partiti solo con i quiz e la Motorizzazione ha assegnato le giornate in base alla consistenza dei gruppi, con la possibilità di ripartire gli esuberi per le autoscuole che hanno numeri maggiori di candidati. Quindi tutti hanno la possibilità di avere le date per i propri candidati. Resta però l’incertezza per l’esame di guida: inizialmente erano previsti per l’8 giugno, ma al momento non c’è conferma, con il rischio che le autoscuole che hanno richiamato i dipendenti dalla cassa integrazione potrebbero trovarsi in difficoltà con i pagamenti degli stipendi se l’attività non torna a regime, Covid permettendo».

Da Bari a Bologna. «Quiz iniziati oggi, ma non sono ancora state aperte le prenotazioni per gli esami moto – dice Stefano Galletti, Segretario provinciale Autoscuole Unasca di Bologna –. Al netto delle comprensibili difficoltà iniziali su orari e ingressi oppure su come posizionare i plexiglass in aula, il nodo è che c’è stata azione ma poca organizzazione. Cioè siamo partiti ma ci sono pochi esami rispetto alle richieste e anche la consuetudine del GAO non è stata presa in considerazione. Quindi per prenotare, chi primo arriva meglio alloggia. Prenotazioni e calendario incerto non aiutano. Se consideriamo che noi abbiamo investito in sicurezza, e dall’altra parte vediamo che lo smart working si ferma nelle case dove non arriva la connessione internet, come a volte è accaduto, si capisce come molti colleghi siano oggi esasperati».

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