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Rinnovo della patente: serve l’aggiornamento

Rinnovo della patente: serve l’aggiornamento

| il 28, ott 2013

Riuscireste ancora a passare l’esame di teoria? Se lo è chiesto Direct Line, che ha condotto un sondaggio per verificare quanto gli italiani siano ancora in grado di superare l’esame per la patente. A Bologna, ben il 69% ammette di aver dimenticato qualche nozione e solo il 31% crede di essere in grado di superare nuovamente un esame di teoria, mentre e il 6% dichiara che probabilmente non passerebbe affatto l’esame. Le difficoltà maggiori per gli intervistati riguardano le domande sul motore dell’auto (per il 53% degli intervistati), le domande sul parcheggio (per il 16%), quelle sull’atto pratico del guida (15%), seguite dalle domande sulle precedenze (9%) e sui segnali stradali (7%). A livello nazionale, il 18% dei torinesi ha sbagliato le risposte relative alla conoscenza del motore, mentre i palermitani (15%) e i romani (18%) trovano difficoltà soprattutto nelle domande relative alla pratica di guida. “Alla luce delle novità del Codice della Strada che abbiamo avuto negli ultimi anni – ha detto Barbara Panzeri, direttore marketing Direct Line – è bene ricordare che non è il solo esame della patente che determina la competenza alla guida di un automobilista. La competenza e l’esperienza vengono raggiunte dopo anni di guida, informandosi e continuando ad aggiornarsi sulle novità del Codice della Strada”. Anche Unasca, da sempre, è convinta che formazione ed educazione stradale siano i cardini cui non possa prescindere alcun candidato. “La formazione – dice Cesare Galbiati – non serve solo per il conseguimento della patente, ma anche per formare i conducenti del domani, e deve tenere conto anche delle novità introdotte dal nuovo Codice della Strada e di nuovi aspetti, come l’eco guida e la tecnologia”. La proposta, quindi, è di un aggiornamento del rinnovo della patente, non solo per quanto riguarda la visita medica, ma anche con un piccolo corso di teoria. In alcuni Stati europei questo aggiornamento è previsto, mentre da noi è riservato soltanto ai conducenti professionisti. Questo per creare un “circolo virtuoso – conclude Galbiati – in termini di incidentalità e di mortalità, attraverso un aggiornamento tecnico, la cultura della legalità e il rispetto verso gli altri”, anche in risposta a tutte le sollecitazioni della società civile ai nuovi obiettivi di dimezzamento della mortalità su strada.

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