Sicurezza stradale e legalità: gli incontri di “No all’alcol… SI alla VITA!”
ilTergicristallo.it | il 17, Mar 2016
Il ciclo di incontri in provincia di Napoli, promossa dalle autoscuole Bove e dall’Università Telematica Pegaso, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i giovani partecipanti riguardo il rispetto per il Codice della Strada.
Si è tenuto questa settimana, presso le sedi delle autoscuole di Sant’Anastasia, Pomigliano d’Arco e San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, il ciclo di incontri dal titolo “NO all’Alcol… SI alla VITA!”. L’iniziativa, promossa dalle Autoscuole Bove con il patrocinio dell’Università Telematica Pegaso, ha ospitato Emilio Ruggeri, Comandante della Polizia stradale di Caltagirone e docente presso l’Università, per affrontare il tema della sicurezza stradale e della legalità tra i giovani.
Gli interventi del Comandante hanno dato risalto ai potenziali danni provocati da una guida poco attenta, sotto l’effetto di alcol o di stupefacenti, approfondendo le conseguenze amministrative e penali che ne derivano e sensibilizzando i giovani riguardo la necessità di rispettare il Codice della Strada.
Durante gli incontri sono state effettuate alcune dimostrazioni di utilizzo degli alcol test, proiettando una serie di immagini riprese direttamente da sinistri stradali realmente accaduti per approfondire in modo più concreto quanto spiegato.
“Coinvolgere i giovani con eventi come quello promosso oggi reputo che sia un ottimo metodo, un contatto diretto tra chi deve rispettare la norma di circolazione e chi la fa rispettare”.
Il progetto è stato coordinato da Marco Bove, titolare della sede dell’autoscuola di Sant’Anastasia e membro del direttivo del Centro Studi Cesare Ferrari, che al termine del ciclo ha dichiarato: “Occorre che l’educazione alla legalità, finalizzata allo sviluppo del senso civico presso le nuove generazioni, sia intesa come base per garantire l’affermarsi di un’idea di comunità solidale e coesa, che si riconosca nelle regole date e metta in essere le condizioni affinché le si rispettino. Presupposto necessario per la condivisione delle regole stradali, in particolare, e soprattutto del loro rispetto, è che gli automobilisti cui sono rivolte possano sentirle come proprie. Coinvolgere i giovani con eventi come quello promosso oggi reputo che sia un ottimo metodo, un contatto diretto tra chi deve rispettare la norma di circolazione e chi la fa rispettare. Peraltro, sono dell’idea che prima di rispettare una regola occorrerebbe che ognuno di noi si chiedesse perché esista e, quando la si incontra, perché occorre rispettarla. Da questo ragionamento di certo si può giungere alla conclusione che la regola non vuol necessariamente dire “obbligo” nè tantomeno “punizione”. Le regole sono un mezzo tendente a favorire e a far affermare il rispetto per il prossimo sulla strada”.