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Una nuova cultura della sicurezza stradale in Campania

Una nuova cultura della sicurezza stradale in Campania

| il 12, ott 2013

Ecco il testo del protocollo d’intesa presentato durante il convegno che si è svolto a Napoli. In fondo il link con il programma della giornata.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
DIREZIONE GENERALE TERRITORIALE
PER IL CENTRO SUD

PROTOCOLLO D’INTESA
PER
“Una nuova cultura della sicurezza stradale in Campania”

FRA
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
DIREZIONE GENERALE TERRITORIALE PER IL CENTRO SUD
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
PROVVEDITORATO INTERREGIONALE OO.PP. CAMPANIA E MOLISE
MINISTERO DEGLI INTERNI – PREFETTURA DI NAPOLI
MINISTERO DEGLI INTERNI – COMPARTIMENTO DELLA POLIZIA STRADALE PER CAMPANIA E MOLISE – SEZIONE POLIZIA STRADALE DI NAPOLI
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
DIREZIONE SCOLASTICA REGIONALE PER LA CAMPANIA
REGIONE CAMPANIA
PROVINCIA DI NAPOLI
UNIONE PROVINCE ITALIANE – U.P.I. CAMPANIA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI – A.N.C.I. CAMPANIA
CROCE ROSSA ITALIANA – COMITATO REGIONALE DELLA CAMPANIA
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DELLE AUTOSCUOLE UNASCA E CONFARCA
FEDERAZIONE MOTOCICLISTICA ITALIANA
COMITATO REGIONALE DELLA CAMPANIA

PREMESSO CHE
• il concetto di sicurezza stradale costituisce una delle modalità attraverso cui si declina il diritto alla mobilità dei cittadini, sancito all’art. 16 della Costituzione tra i diritti della persona;
• ai sensi dell’art.1, comma 1, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, la sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato;
• l’incidentalità stradale è tra le principali cause di mortalità nella fascia compresa tra i 15 ed i 40 anni e che in particolare le categorie di utenti principalmente colpiti sono i giovani di età compresa fra i 15 e 24 anni, i pedoni ed i ciclisti;
• l’Unione Europea ha fissato l’obiettivo della riduzione della mortalità per incidenti stradali del 50% tra il 2011 e il 2020, il che richiede una riduzione media annuale di circa il 7%;
• ai sensi dell’art. 1 commi 3 e 5, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti definisce il Piano Nazionale per la sicurezza stradale e fornisce all’opinione pubblica i dati più significativi riguardanti i vari profili della sicurezza stradale;
• il Piano Nazionale della sicurezza stradale (P.N.S.S.), in attuazione degli obiettivi comunitari in tema di sicurezza stradale, ha come obiettivo una riduzione del 50% dei decessi da incidente stradale entro il 2020;
• nel nostro paese si registra una progressiva riduzione delle vittime degli incidenti stradali, seppur con un tasso di riduzione inferiore a quello medio europeo;

VISTO CHE
• Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti annovera tra i propri obiettivi e compiti istituzionali progetti volti a stimolare lo sviluppo della cultura della sicurezza stradale;
• l’articolo 230 del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, prevede, tra l’altro, che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, d’intesa con i Ministri dell’Interno e dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, predispongano appositi programmi di educazione stradale corredati dal relativo piano finanziario, da svolgere come attività obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, finalizzati a promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione;
• il Ministro dell’Istruzione con atto n.1437/A6, del 15 marzo 2007, ha impartito le “Linee di indirizzo sull’educazione alla sicurezza stradale” e con successiva nota del 4 marzo 2009, recante il documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, ha individuato gli obiettivi specifici concernenti l’educazione stradale per le scuole primarie e secondarie di primo grado e secondo grado;
• il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale definito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pone tra i propri obiettivi la riduzione dell’incidentalità stradale, da conseguire attraverso un sistema articolato di interventi infrastrutturali, di misure di prevenzione e controllo, di percorsi formativi dei cittadini, con particolare riferimento ai giovani, finalizzati alla diffusione di un sistema di conoscenze e di valori in grado di orientare scelte e comportamenti verso una mobilità sicura e sostenibile;
• ai sensi dell’art. 11, comma 3, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285,il Ministero dell’Interno provvede al coordinamento dei servizi di polizia stradale da chiunque espletati e per il cui esercizio deve disporre tempestivamente dei dati dell’incidentalità stradale;
• ai sensi della Legge n. 1085/1967, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti provvede annualmente alla redazione del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, che reca le analisi statistiche riguardanti il settore, fra le quali hanno particolare rilievo quelle di incidentalità stradale;
• in base al Rapporto dell’I.S.T.A.T. sugli incidenti stradali, la maggior parte dei sinistri si verificano sulle strade urbane;
• con l’approvazione del Protocollo d’intesa tra I.S.T.A.T., Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, U.P.I. ed A.N.C.I. per il coordinamento delle attività inerenti la rilevazione statistica sull’incidentalità stradale, è in atto un processo finalizzato al coinvolgimento diretto di Regioni ed Enti locali nelle attività di rilevazione sulla incidentalità stradale;
• A.N.C.I. ed U.P.I. sono impegnate nel promuovere azioni positive per la sicurezza stradale anche attraverso il coordinamento di azioni di monitoraggio, informazione e diffusione di buone pratiche territoriali;
• la Regione Campania è impegnata nell’attuazione di iniziative per il miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stradale, sia direttamente che attraverso l’erogazione di specifici finanziamenti assegnati agli Enti locali mediante successivi bandi dal 2001 a tutt’oggi per la redazione di Piani delle Sicurezza Stradale Urbana, Piani Urbani del Traffico e per realizzare interventi infrastrutturali, di sensibilizzazione e di formazione, finalizzati a migliorare la sicurezza stradale.
• la Regione Campania – al fine di monitorare l’efficacia dei suddetti interventi e, in generale, il fenomeno dell’incidentalità stradale in ambito regionale, e di definire le strategie e le azioni per ridurre il numero di incidenti e le conseguenze – su impulso del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha inteso rafforzare la propria capacità di governo della sicurezza stradale, mediante la realizzazione del “Centro Regionale Integrato per la Sicurezza Stradale – CRISS”, cofinanziato dal medesimo Ministero per Euro 1.610.000,00 e dalla Regione per i restanti Euro 690.000,00;
• la Regione Campania, con deliberazione di Giunta Regionale n° 183 del 12 Aprile 2012, ha avviato il completamento del progetto CRISS, individuando l’Agenzia Campana per la Mobilità Sostenibile – ACAM, ente strumentale della Regione Campania istituito con legge regionale del 28/03/2002 n°3, quale soggetto tecnico idoneo a svolgere le funzioni necessarie al completamento del suddetto progetto;

RITENUTO CHE
• il fenomeno della incidentalità stradale ha assunto dimensioni non più tollerabili sia per le conseguenze sociali dovute alla perdita di vite umane od a traumi permanenti, sia per il danno economico prodotto;
• la sicurezza stradale costituisce una problematica complessa che coinvolge una molteplicità di soggetti e che pertanto necessita dell’azione sinergica e cooperante di tutte le istituzioni e gli organismi a vario titolo coinvolti e interessati;
• la sicurezza della circolazione dei cittadini va perseguita avendo riguardo a tutti gli aspetti del vivere quotidiano che su di essa possono incidere;
• per porre in essere azioni finalizzate al miglioramento della sicurezza della circolazione, è necessario disporre in modo tempestivo di una diffusa ed approfondita conoscenza delle dinamiche evolutive dell’incidentalità sia a livello nazionale che regionale e locale;
• per migliorare la sicurezza della circolazione stradale si rendono necessarie sia misure di carattere strutturale, che incidano sulla rete viaria e sulle modalità di spostamento dei cittadini, sia la costruzione di una nuova cultura della sicurezza stradale intesa come “definizione e diffusione di un sistema di conoscenze e valori in grado di orientare scelte e comportamenti verso una mobilità sicura, responsabile e sostenibile”;
• tra le strategie di intervento, assume valore prioritario l’educazione alla sicurezza stradale nella scuola, per recuperare e sviluppare le regole della cittadinanza e della solidarietà, favorendo la crescita negli alunni, nelle loro famiglie, nelle Comunità locali dei valori del rispetto di sé e degli altri;
• tra le strategie di intervento, assume forte valenza promuovere la prevenzione degli incidenti e la sicurezza stradale, particolarmente durante a formazione dei giovani conducenti.

RILEVATA L’ESIGENZA
1. di diffondere la cultura della sicurezza stradale, intesa come un sistema di conoscenze e di valori in grado di orientare scelte e comportamenti della popolazione verso una mobilità sicura quale requisito indispensabile per conseguire una cospicua e stabile riduzione del numero degli incidenti stradali;
2. di promuovere e coordinare sul territorio interventi informativi, educativi e di controllo in tema di sicurezza stradale, da attuarsi in un quadro organico di impegno comune, al fine di conferire massima incisività alle iniziative sul tema della sicurezza stradale;
3. di sviluppare l’informazione agli utenti, e in particolar modo ai giovani, sui rischi e i disvalori derivanti da condotte di guida pericolose anche per effetto dell’assunzione di alcol e sostanze psicotrope, in modo da favorire l’acquisizione di un comportamento di guida responsabile, a tutela della salute e dell’incolumità propria e altrui;
4. di intensificare le azioni nei settori del controllo, con particolare riguardo alla velocità di guida, all’assunzione di sostanze alcoliche o psicotrope e dell’uso dei dispositivi di sicurezza;
5. di intensificare le attività di monitoraggio e di controllo dell’incidentalità stradale, con particolare riguardo ai centri abitati, ai fini del miglioramento dei livelli di sicurezza delle strade ed al contenimento dell’incidentalità;
6. di promuovere nell’ambito della formazione ed aggiornamento dei conducenti, particolari attività o progetti formativi riguardanti la prevenzione degli incidenti e la sicurezza stradale, rivolti particolarmente alla formazione dei giovani conducenti;

CONSIDERATO CHE
• le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni di cui al presente Protocollo sono già impegnate a vario titolo, ciascuno per le proprie specifiche competenze, nell’ambito dell’educazione e la sicurezza stradale, in sinergia con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di intesa;
• le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni di cui al presente Protocollo sono, a livello regionale, già impegnate a vario titolo, ciascuno per le proprie specifiche competenze, nell’ambito dell’educazione e la sicurezza stradale, in attività e progetti promossi dalla Direzione Generale Territoriale per il Centro Sud;
• le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni di cui al presente Protocollo, a livello regionale, già cooperano e collaborano, nell’ambito delle proprie specifiche competenze, con la Direzione Generale Territoriale per il Centro Sud del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di intesa, nel progetto regionale di educazione alla sicurezza stradale “STRADEDAMARE: A SCUOLA DI SICUREZZA STRADALE”,

Tutto ciò premesso, le parti individuate

CONVENGONO

Art. 1
(Oggetto e finalità)
Le parti firmatarie del presente Protocollo intendono avviare azioni e strategie comuni finalizzate a stimolare, programmare e realizzare attività ed iniziative sui temi dell’educazione e la sicurezza stradale per incentivare le scelte di mobilità più sicure, responsabili e sostenibili, compatibili con una serena convivenza civile.

Art. 2
(Istituzione e compiti del Tavolo interistituzionale)
Per realizzare quanto previsto dall’art. 1, le parti istituiscono un Tavolo interistituzionale regionale sull’educazione e la sicurezza stradale, con lo scopo di avviare un percorso partecipato, che renda continuative e più incisive le iniziative volte sostenere e promuovere specifiche azioni sui temi della sicurezza stradale attraverso la condivisione, collaborazione e sinergia tra tutti i soggetti firmatari.
Art. 3
(Compiti specifici del Tavolo interistituzionale)
Il Tavolo interistituzionale sull’educazione e la sicurezza stradale ha il compito di elaborare e definire un piano annuale di iniziative e progetti che, tenendo conto delle rispettive esigenze degli Enti coinvolti, miri a sviluppare sinergia e collaborazione.
In particolare, al Tavolo interistituzionale, è assegnato il compito di:
a. coordinare e rafforzare le azioni e le iniziative già poste in essere dai vari soggetti firmatari, nonché individuare nuove azioni più idonee ed incisive per la riduzione degli incidenti stradali in Campania, sia dal punto di vista infrastrutturale e dei trasporti e sia per la promozione di una nuova cultura della sicurezza stradale intesa come “definizione e diffusione di un sistema di conoscenze e valori in grado di orientare scelte e comportamenti verso una mobilità sicura, responsabile e sostenibile”, definendo forme di collaborazione e sinergia tra i soggetti firmatari;
b. individuare le forme di collaborazione più incisive al fine di intensificare le attività di monitoraggio e di controllo dell’incidentalità stradale, con particolare riguardo ai centri abitati, ai fini del miglioramento dei livelli di sicurezza delle strade ed al contenimento dell’incidentalità;
c. pianificare, anche sfruttando le esperienze di progetti già realizzati, forme di intervento, progetti e campagne di comunicazione per sensibilizzare soprattutto i giovani sui rischi connessi ai comportamenti più a rischio – come la guida in stato d’ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’alta velocità, ecc. – privilegiando quelle forme di comunicazione che risultino più efficaci nella trasmissione del messaggio di legalità;
d. sostenere, nel rispetto delle reciproche competenze, iniziative finalizzate all’educazione stradale, e più in generale all’educazione alla convivenza civile, adottando ogni intervento utile a favorire negli istituti scolastici l’organizzazione di corsi di formazione per referenti di educazione stradale;
e. favorire, nel rispetto delle reciproche competenze, la sperimentazione di nuove e più avanzate modalità di apprendimento finalizzate al conseguimento della patente di guida;
f. contribuire ad ampliare e diffondere la cultura della Convivenza Civile, proponendo itinerari formativi capaci di adattare le risposte alle individualità degli utenti più deboli, con particolare riferimento ai disabili, e per favorire l’inserimento sociale dei gruppi più svantaggiati;
g. ogni altra iniziativa o intervento atti a realizzare quanto previsto dall’art. 1 e dai precedenti comma del presente articolo.
Art. 4
(Collaborazioni fra Enti)
a. Sulle base delle attività e dei progetti previsti dal piano annuale elaborato dal Tavolo interistituzionale, gli Enti sottoscrittori si impegnano a mettere a disposizione il proprio Know-how, strumenti e materiali, nonché dati, studi e ricerche, rispetto alle tematiche oggetto delle attività del Tavolo.
b. Gli Enti sottoscrittori potranno definire anche specifiche convenzioni fra le parti, ai fini della realizzazione dei programmi individuati.

Art. 5
(Partecipazione al Tavolo interistituzionale)
a. Al Tavolo interistituzionale partecipa un rappresentante per ognuno dei soggetti firmatari del presente Protocollo.
b. Successivamente alla stipula del presente Protocollo d’intesa, è ammessa la partecipazione al Tavolo di altri soggetti o Enti che abbiano, nell’ambito dell’educazione e sicurezza stradale, finalità coerenti con quelle previste dal presente Protocollo d’Intesa.
c. La partecipazione avviene a titolo assolutamente gratuito e non dà diritto ad alcuna forma di rimborso.
d. Il Tavolo potrà essere integrato da esperti in relazione a specifiche esigenze progettuali, nonché formare appositi gruppi di lavoro. La partecipazione ai gruppi di lavoro avviene a titolo assolutamente gratuito e non dà diritto ad alcuna forma di rimborso.
Art. 6
(Coordinamento e convocazione del Tavolo interistituzionale)
Il Tavolo interistituzionale sarà coordinato e convocato dal Direttore Generale della Direzione Generale per il Centro Sud e si riunisce con cadenza mensile o diversamente disposto in relazione alle specifiche esigenze, presso i locali della Direzione Generale Territoriale per il Centro Sud del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, o altra sede se diversamente disposto.
Su specifiche tematiche riguardanti la sicurezza stradale, il Tavolo interistituzionale, può essere, in accordo con il Direttore Generale della Direzione Generale per il Centro Sud, convocato anche da altri soggetti partecipanti al Tavolo.

Art. 7
(Risorse economiche)
Per la realizzazione del piano annuale delle iniziative previste dal Tavolo interistituzionale, gli Enti deputati, nell’ambito delle specifiche competenze e ruoli, si adopereranno ad individuare forme di finanziamenti pubblici e/o privati.

Art. 8
(Durata del Protocollo)
Il presente Protocollo ha la durata di anni tre e potrà essere rinnovato previa intesa tra le parti.

I SOGGETTI FIRMATARI:

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Direzione Generale Territoriale per il Centro Sud
Il Direttore Generale
Ing. Paolo Delli Veneri

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Provveditorato Interregionale OO.PP. per la Campania ed il Molise

Il Provveditore
…………………… (in attesa di nomina)

Ministero degli Interni
Prefettura di Napoli Per il Prefetto di Napoli
il Vice Prefetto Vicario
Dr. Vincenzo De Vivo

Ministero degli Interni
Compartimento della Polizia Stradale per Campania e Molise
Il Comandante
Gen. Giuseppe Salamone

Ministero Istruzione, Università e Ricerca
Direzione Scolastica Regionale per la Campania

Il Direttore Generale
Ing. Diego Bouchè
Regione Campania

Il Presidente
Dr.. Stefano Caldoro

Provincia di Napoli Il Presidente
Avv. Antonio Pentangelo

Unione Provincie Italiane
U.P.I. Campania

Il legale rappresentante
Presidente
Sen. Dr. Pietro Langella

Associazione Nazionale Comuni Italiani
A.N.C.I. Campania

Il legale rappresentante
Presidente
Dr. Francesco Paolo Iannuzzi

Croce Rossa Italiana
Comitato Regionale della Campania
Il legale rappresentante
Presidente
Avv. Stefania Pisciotta

UNASCA Regione Campania
Il legale rappresentante
Presidente
Sig. Mario Mallardi

CONFARCA Regione Campania
Il legale rappresentante
Coordinatore
Sig. Giuseppe Russo

Federazione Motociclistica Italiana
Comitato Regionale della Campania

Il legale rappresentante
Presidente
Dr. Massimo Gambino

Napoli, 11 ottobre 2013

Prot. n.° ……………

Napoli_11ott13.pdf

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